Chiesti tre rinvii a giudizio per la morte di Doriano Romboni

Chiesti tre rinvii a giudizio per la morte di Doriano Romboni

Sono trascorsi quasi 7 anni da quel 30 novembre del 2013, quando Doriano Romboni perse la vita al Circuito Il Sagittario di Latina durante il SIC Day. La vicenda è ancora in tribunale

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20.11.2020 ( Aggiornata il 20.11.2020 12:02 )

Correva il 30 novembre del 2013 quando Doriano Romboni perdeva la vita nelle prove del SIC Day al circuito Il Sagittario di Latina. Per un’ironia beffarda, mentre disputava una gara per beneficenza per ricordare Marco Simoncelli, il forte pilota ligure è incappato in un incidente mortale. Lui, che di gare ad alta velocità ne aveva fatte, arrivando a sfiorare il titolo mondiale in 250. E poi, ancora, aveva corso in 500 e anche nel mondiale Superbike. Nessuno avrebbe mai immaginato che la morte era ad attenderlo nelle prove di una gara di Supermotard. Eppure è andata così.

Non si è mai data pace la moglie di Doriano, Sara, che oltre al dolore per la perdita improvvisa del marito, si è trovata a dover crescere da sola le loro due figlie ancora piccole, fronteggiando anche la difficoltà economica per la mancanza del capofamiglia.

Così Sara ha voluto andare in fondo alla questione, per capire se c’era o meno una responsabilità, se quella morte apparentemente assurda poteva essere evitata. Non paga dell’inchiesta aperta dalla Procura di Latina, Sara ha chiesto e ottenuto che le indagini proseguissero.

Chiesti tre rinvii a giudizio


La pista era rimasta chiusa per un breve tempo, poi era stata riaperta, tanto che l’anno successivo si è disputata la terza edizione del SIC Supermoto Day, ricordando anche Doriano Romboni oltre a Marco Simoncelli.

Adesso, a distanza di quasi 7 anni, la Procura della Repubblica ha chiesto tre rinvii a giudizio per omicidio colposo. E’ bene specificare che si tratta di un primo atto, al quale non è detto che ne debbano seguire altri: il prossimo 15 dicembre, infatti, il giudice deciderà se rinviare o meno a giudizio le persone attualmente indagate. Non è ancora dato sapere, dunque, che ne segua un processo.

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