Max Biaggi ricorda: “La mia prima volta su una 125 GP”

Max Biaggi ricorda: “La mia prima volta su una 125 GP”

“Vallelunga 1990: quel giorno arrivai terzo, sul secondo gradino del podio arrivò il nostro amato Doriano Romboni e la gara - e il campionato in prova unica - la vinse Fausto Gresini. Forza Fausto!” esorta il ‘Corsaro’

24.01.2021 14:54

In quegli anni nel motociclismo noi italiani eravamo i più forti! Vi ricordate ragazzi?” è così che oggi il sei volte iridato Max Biaggi si rivolge ai followers dei suoi profili social, condividendo una foto della griglia di partenza, che lo ritrae in prima fila accanto a Loris Capirossi.

A dare il via con la bandiera rossa in mano si riconosce uno storico direttore di gara: l’indimenticato Paolo Fantini.

 
 
 
 
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“Vallelunga 1990. La mia prima volta su una 125 cc da Gran Premio. Di fianco sulla griglia di partenza il mio amico Loris Capirossi. Quel giorno arrivai terzo, sul secondo gradino del podio arrivò il nostro amato Doriano Romboni e la gara - e il campionato in prova unica - la vinse Fausto Gresini. Ora più che mai Forza Fausto!” è l’esortazione del Corsaro verso l'amico Gresini, che sta ancora lottando contro il Coronavirus.

La cronaca dell'epoca


Correva il 14 ottobre del 1990 e Max Biaggi si era appena laureato campione italiano della 125 Sport Production. In 125 alle spalle di Gresini, Romboni e Biaggi si piazzarono Gramigni, Ancona, Giannecchini, Pennacchioli, Omarini, Narduzzi e Arduini.

“Per Fausto Gresini la vittoria era diventata come la balena bianca per il Capitano Achab”, scrive Motosprint all’epoca. “Ci sono voluti tre anni di caccia per ritrovarla. Se l’è dovuta sudare però, perché sul tortuoso tracciato romano il pilota del Team Pileri ha incontrato la durissima resistenza del compagno di squadra Capirossi, di Vitali, Romboni e nella prima metà di gara anche di Gramigni e del sorprendente Massimiliano Biaggi, diciannovenne campione italiano della Sport Production under 21, al debutto nelle Gran Prix con la Honda del Team Del Rio-Matteoni”.

Capirossi, invece, cadde al Tornantino. Vitali, che era a ruota, fu coinvolto nell’incidente e, rialzatosi “nervoso e arrabbiatissimo, si è lasciato sfuggire un calcio alla moto di Capirossi che tentava di ripartire. Un gesto di stizza esagerato del quale però si è presto pentito, scusandosi con l’avversario”, scrive ancora Motosprint, che a Vallelunga aveva inviato il redattore Dario Ballardini.

La "sorpresa" Massimiliano Biaggi


“La vera sorpresa però è Biaggi: terzo in prova e nuovamente terzo in gara: ha avuto a disposizione una moto competitiva e ha sfruttato l’occasione senza strafare, restando in attesa alle spalle dei primi e recuperando poi su Gramigni nel finale”, si legge ancora su Motosprint dell’epoca.

“Per gli altri piloti del Team Italia è stata un’ecatombe: è caduto per primo Paolucci, presto seguito da Debbia, Sannone e Fiorillo, che era nel gruppo di tesa. La stessa sorte ha subito anche per Marco Cipriani…”

“Non vinco una gara dall’87, l’anno in cui vinsi il mondiale”, diceva Fausto Gresini a Motosprint dopo la vittoria che gli vale il titolo italiano. “Non mi ricordavo più quanto fosse bello, né come si facesse. E’ solo il campionato italiano ma è come vincer un Gran Premio per me, ci voleva davvero… Volevo dimostrare… di essere ancora bravo”, concludeva Gresini, al quale Motosprint rinnova gli auguri di una pronta ripresa.

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