È morto Fabio Fazi: l'uomo dei record

È morto Fabio Fazi: l'uomo dei record

Fu tra i primi a credere nella propulsione elettrica realizzando la Violet-Violent con cui Max Biaggi frantumò diversi record nel 1994. Ingegner geniale fu anche responsabile tecnico in SBK e membro della FIM Bureaux Technical Commission

06.05.2021 10:24

Si è spento ieri (5 maggio,ndr) Fabio Fazi, dopo una lunga malattia. Ingegnere "illuminato" del mondo delle corse e del prodotto di serie e, tra i vari ruoli che ha ricoperto nella sua carriera, per lungo tempo responsabile tecnico nel mondiale SBK fino al 2013 e poi membro della FIM Bureaux Technical Commission. Uno dei primi a credere alla propulsione elettrica applicata alle moto in Italia, ma non solo. Avrebbe da poco compiuto 72 anni.  

L'impresa di Nardò con Max Biaggi


Fu lui nel 1994 a realizzare la coraggiosa Violet-Violent, una moto elettrica nata in collaborazione con il Gruppo Piaggio (che fornì una Gilera SP02 125 come base in cui montare il motore elettrico), e la Engraf, azienda che all'epoca partecipava a competizioni riservate ad auto elettriche. Dotata di sette accumulatori al piombo/acido, pesava 236 Kg, quella moto spuntò, sull'anello di Nardò la velocità record - al periodo (era il 1994) e per il tipo di propulsione - di 168 Km/h. A spingere la Violet-Violent era Max Biaggi, al periodo Campione del Mondo con l'Aprilia 250, e grazie al quale cui vennerò stabiliti 5 primati: sul 1/4 di miglio, sul chilometro e sul miglio da fermo, oltre sul chilometro (con lo stesso Fazi in sella) e miglio lanciato.

Nel 2017, arrivarono altri record, sul lago di Bonneville, ma stavolta con uno scooter Benelli, azienda con cui collaborò fino al 2017. Era un modello 491 con grafica personalizzata di Aldo Drudi, preparato da Malossi, ed adottava motori da 50, 85 e 100cc.

I primi due record li ottenne nella categoria 50cc. Fazi, in sella allo scooter Benelli, raggiunse la velocità massima di 114.823 km/h (71.347 mph) sul chilometro lanciato e di 71.294 mph (114.737 km/h) sul miglio, entrambe risultanti dalla velocità media di due lanci in entrambe le direzioni.

Tra le sua realizzazioni ricordiamo anche il telaio mooscocca della Morbidelli 500, moto con cui gareggiarono Graziano Rossi nel 1981 e nel 1982 il romano Gianni Pelletier.

Alla famiglia le più sincere condoglianze dalla redazione di Motosprint.

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