Max Biaggi racconta l'esperienza con la Voxan: “Non avevo più riferimenti”

Max Biaggi racconta l'esperienza con la Voxan: “Non avevo più riferimenti”

Il sei volte iridato, nonostante sia riuscito a battere ben 21 record, ha vissuto un'esperienza incredibile nella quale la velocità è stata difficile da gestire sia in frenata che in altri dettagli. Ecco il suo racconto

02.12.2021 ( Aggiornata il 02.12.2021 11:01 )

Il sei volte campione del Mondo Max Biaggi è riuscito ancora una volta nel suo intento: questa volta si parla di record di velocità in sella ad una moto elettrica. In sella alla Voxan, al Kennedy Space Center, è riuscito a toccare i 455,737 km/h come velocità ufficiale registrata. Ma non solo, perchè è riuscito ad ottenere anche la velocità più alta mai raggiunta da una moto naked. Ed ecco che, oltre ai numeri, a raccontare questa esperienza è stato il pilota stesso, molto soddisfatto di quanto accaduto.

Biaggi: “Sono riuscito a finalizzare 21 record”


“Dopo la fine del Motomondiale - ha scritto Max attraverso i social network - la settimana scorsa sono volato in Florida a Cape Canaveral, precisamente al John F. Kennedy Space Center, che è la struttura per il lancio dei veicoli spaziali della NASA. Ovviamente entrare in un luogo così iconico è un’emozione incredibile e lo è ancor di più considerando che, sulle stesse piste dove sono atterrati gli Space Shuttle, avrei raggiunto velocità inimmaginabili fino a qualche tempo fa, in sella ad una moto avveniristica, spinta da un propulsore elettrico. In questi otto giorni, insieme a tutta la crew della Voxan Motors, ci siamo preparati per superare i record che avevamo fatto segnare poco più di un anno fa e per farne di nuovi. Il meteo non ci ha sempre aiutato, ma alla fine siamo riusciti a finalizzare ben 21 record”.

“La tuta con la velocità vibrava e generava calore”


Ecco quindi che Biaggi è sceso nel dettaglio: “In quegli istanti in cui sei seduto sulla moto e aspetti il verde del semaforo per partire, mille pensieri passano velocemente nella tua mente. Il nastro grigio della pista sembra infinito e si confonde con il cielo. Tu fai il check di tutte le procedure e cerchi di non pensare al fatto che volerai alla metà della velocità del suono, con il vento che cerca di imporre la sua volontà. Poi parti e dopo interminabili attimi sullo strumento leggi 470 km/h! Pazzesco”.

Una velocità pazzesca che, come ha raccontato il Corsaro, fa vibrare la tuta sulle braccia e sulla schiena: “E dire che la mia maniacalità mi porta sempre a curare tutto nei minimi dettagli. Le mie tute sono aderentissime in ogni punto, ma ovviamente a quelle velocità è tutto estremamente relativo. Questo minimo svolazzare della tuta ad altissima frequenza genera sulla mia pelle calore, fin quasi a bruciarsi. Sembra quasi di essere in giro con la mia Vespa in t-shirt a 100 km/h”.

“Ho guidato le moto più belle del pianeta, ma...”


Infine, Biaggi ha raccontato un ultimo e grande dettaglio, quello della frenata: “A quelle velocità non è per nulla facile, bisogna aver cura dello pneumatico posteriore e tener conto che la temperatura, che in MotoGP è un alleato per performare, qui potrebbe diventare il tuo peggior nemico. Bisogna frenare in un punto ben preciso, per evitare di finire fuori pista. Per questo abbiamo pensato di mettere nel corridoio di frenata dei coni, che indicassero il punto esatto in cui iniziare a frenare. Beh non ci crederete, ma abbiamo dovuto aumentarne le dimensioni. Insomma, è tutto estremamente diverso, e tutti i miei riferimenti di velocità, di frenata, di suoni, maturati in anni in cui ho cavalcato le moto più belle del pianeta, si annullano”.

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