MotoGP, l'analisi: Ducati-Aprilia, il genio italiano domina la scena

MotoGP, l'analisi: Ducati-Aprilia, il genio italiano domina la scena

Il dominio tecnologico delle nostre Case si è visto a Sepang, nei recenti test svolti dalla classe regina del Motomondiale

Presente in

20.02.2023 ( Aggiornata il 20.02.2023 10:45 )

Espargarò e Vinales sorridono


Aleix Espargaró non si fa problemi, dicendo ciò che pensa. Trovarsi d’accordo con lui poco importa, notevole è comunque la capacità di esporre i propri pensieri: “Che sabato stupido, ragazzi – ha criticato la pioggia malese – sarebbe stato meglio rimanere in albergo a guardare Netflix”.

Dopo la colorita espressione, l’analisi: “La Ducati resta la moto migliore, ma l’Aprilia è cresciuta in tutto. La RS-GP gode di un sistema di raffreddamento perfezionato, sul dritto è più rapida, si guida meglio nei cambi di piega. Insomma, i passi avanti riguardano ogni area”.

Il catalano ha detto “area”, noi diciamo “aria”: avete notato le bocche aerodinamiche montate ai lati del cupolino, vicino al plexiglas? Ricordano l’S-duct della Ferrari F1 nella versione 2008 (il cui aerodinamico Marco De Luca oggi è nel box Aprilia…), in aggiunta alle prese d’aria realizzate sulle carene, volte a un miglior raffreddamento. Convogliare i flussi e farne usufrutto, è il concetto preso dalle quattro ruote.

Quattro sono anche i rappresentanti della Casa, con il passaggio dalla Yamaha all’Aprilia del Team RNF. Il più rapido del quartetto è stato Maverick Viñales, uno che di “voli” se ne intende: “Mi è tutto chiaro – ecco Top Gun – a Noale hanno fatto un gran lavoro. I tempi arrivano con facilità, le gomme durano di più, io sono più veloce di quanto non lo fossi l’anno scorso. In sella mi sento naturale, il motore spinge forte”.

Vero: la nera numero 12 ha toccato i 337,5 km/h, al pari del compagno di box e di Bagnaia sulla Ducati. Soddisfazioni echeggiate da Miguel Oliveira e Raul Fernandez, entrambi rinnovati nello spirito e nelle motivazioni. Il portoghese e lo spagnolo cominciano con la versione 2022, ma durante il campionato arriveranno aggiornamenti. La sensazione dice che vedremo le Aprilia in alto, spesso e volentieri.

I dubbi Yamaha


Cal Crutchlow a volte è burbero, però è schietto: il quattro cilindri di Iwata ha guadagnato cavalli, quanti non si sa. Bene da una parte, meno dall’altra. D’accordo, i dati di una MotoGP sono complicati da decifrare, tuttavia servono idee chiare. Sorridente con l’asfalto viscido, meno sull’asciutto, il tester inglese ha lasciato la M1 nelle mani dei due (soli) titolari, Fabio Quartararo e Franco Morbidelli. “Siamo peggiorati in ottica qualifica” cioè, a gomme fresche e tentativo secco. “Ciò inficia l’andamento del weekend, perché partiamo con un gap da risanare dovendoci fare largo tra le Ducati. La cosa peggiore? Non capiamo il motivo di tutto questo”. Male, diremmo. Sbagliare, sbagliano tutti. Non comprenderne le ragioni, è diabolico.

El Diablo ha aggiunto: “Se ricordate, nel 2019 ero spesso in pole. Nel 2022, quasi mai. La situazione non promette bene”. Strano, e dire che Massimo Meregalli aveva svelato: “Mai viste così tante novità dalla Yamaha – il punto di vista del manager – il lavoro compiuto è enorme”. Maio si riferiva a telaio, forcellone, aerodinamica – con “scale” in stile Aprilia – e propulsore. Entrando nei dettagli, noterete i gradini sulle carene, come i diffusori in primis esibiti dalla Ducati. Anche a Iwata hanno pensato all’effetto suolo, provando a tenere il passo tecnologico bolognese e veneto.

Attenzione al particolare: “Per poter usare il pieno carico aerodinamico, serve più velocità di punta. Altrimenti, non funziona”. Quarta la pensa così: in sella c’è lui, gli crediamo. Morbidelli condivide con Fabio un momento vissuto nei test: “Con gomme nuove la M1 non va. Se con il set up da lunga distanza ci sentiamo bene, nel time attack fatichiamo. E non sappiamo perché”. Stessa opinione di Quartararo, potremmo pensare che i due si siano parlati, invece... “No, ci siamo visti giusto qualche istante. tanto eravamo indaffarati. Nel complesso, il lavoro è da ritenersi positivo, ma resta il tallo - ne d’Achille descritto”.

In Portogallo, sede di uno dei tre successi centrati da Fabio nel 2022, le giubbe blu cercheranno risposte a domande rimaste in sospeso.

E KTM? Chiariamo la situazione nella prossima pagina

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi