Storie Italiane: Majola, Curinga e Bonetti, i tre moschettieri delle Road Races

Storie Italiane: Majola, Curinga e Bonetti, i tre moschettieri delle Road Races

Bonetti, Curinga e il rookie Majola: tre piloti nostrani si sono fatti onore nelle gare stradali. tra successi ottenuti e altri, soltanto sfiorati. Fino ai... prestiti in banca per correre

Mario Donnini

10.01.2020 15:59

Francesco Curinga

Da Mazinga Zeta a Curinga Zeta il passo è breve e molto veloce. Roba da piccoli grandi eroi, insomma. Francesco Curinga, classe 1975, di Badalucco (Imperia), ha un anno d’età in più rispetto a Bonetti. È una grande amicizia ad accomunarli, oltre a una prestigiosa militanza nelle gare in salita. Bonetti a volte gli fa da assistenza e benzinaio ai box del Manx e Francesco gode ad averlo in equipaggio per correre insieme, come domenica 3 novembre, quando in coppia hanno vinto la loro classe, la 600, giungendo terzi assoluti alla gara Endurance GP, sul circuito del Mugello. Tra l’altro, Francesco alla bella umanità somma la classe di manico puro: "Tre anni al Manx Grand Prix e finalmente nel 2019 sono arrivate soddisfazioni vere, con due secondi posti nelle gare Lightweight, in sella alla Paton della Vas. Entrambe le volte davanti a me è giunto lo strepitoso ventenne James Hind, un talento di domani, quindi va bene così. Poi son felice dell’8° posto nella Junior e del 12° nella Senior, ma posso migliorare"

Cosa pensi della sicurezza sul Mountain? "Domanda complessa, risposta semplice. La sicurezza è tutta nella tua testa. Devi creartela da solo. Non vado mai oltre il limite, né sull’Isola, né in salita. Mai azzardare, bisogna fare sempre tutto in scioltezza. E scioltezza mettilo tra virgolette, perché mica si va a spasso, eh... Sento di crescere volta dopo volta e so ragionare sempre più e sempre meglio con... diciamo così, con la giusta incoscienza! Il tracciato mi piace tutto. Poi nel 2019 ho anche debuttato alla North West 200 con la Paton, ottenendo due belle seste posizioni". 

E il futuro? "Ho 44 anni ma sto bene e fino a che provo queste belle sensazioni vado avanti. Non corro soltanto per divertirmi: aspiro anche ai risultati che merito. Devo dire un immenso grazie alla Bemar di Cuneo e spero in un 2020 altrettanto ricco di stimoli e gioie. Con ogni probabilità punterò ancora al Manx Grand Prix e non al TT, perché non sono del tutto appagato per ciò che ho fatto e punto a divertirmi ancora di più...". 

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