Immenso McWilliams: sarà al via della North West 200 a 58 anni

Immenso McWilliams: sarà al via della North West 200 a 58 anni© Stephen Davison

Il pilota dai lunghi trascorsi nel Motomondiale, già tre volte vincitore della celebre road race, correrà nella Supertwins in sella alla Paton: “Essere in griglia a questa età, mi dà una motivazione extra”

18.04.2022 ( Aggiornata il 18.04.2022 14:58 )

Spesso si sente dire che la passione non ha età e che essa è solo un numero. Un esempio di questa affermazione applicata al mondo del moticiclismo è, senza ombra di dubbio, Jeremy McWilliams, pilota dalla lunghissima carriera a livello internazionale, che dall'8 al 14 maggio sarà al via della North West 200 per puntare alla quarta vittoria al Triangle Circuit a 58 anni.  

Dopo aver vinto nel mese di marzo una gara del King of the Baggers a Daytona in sella ad una Indian, il pilota di Newtownabbey tornerà sul tracciato stradale che collega le cittadine di Portrush, Portstewart e Coleraine dove è salito sul gradino più alto del podio per l'ultima volta nel 2019 con una KMR Kawasaki. Quest'anno affronterà una nuova sfida, visto che gareggerà sempre nella classe Supertwins ma con l'italianissima Paton S1-R.

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McWilliams: “Correrò contro piloti che hanno la metà dei miei anni”


Jeremy ha già avuto modo di provare la Paton in occasione del primo round dell'USBK (il campionato dell'Ulster) sul tracciato di Bishopscourt, andando a vincere sia Gara 1 che Gara 2. Una sensazione, quella della vittoria, che emoziona ancora il pilota nordirlandese: “Non c'è niente di meglio che arrivare al parco chiuso da vincitori, con l'intera squadra che ti abbraccia. Inoltre, la mia età mi dà una motivazione extra per dare il cento per cento, visto che correrò contro piloti che hanno la metà dei miei anni”.

So che correre in una road race come la North West 200 comporta dei rischi importanti”, prosegue McWilliams, che nel 2019 è caduto durante la gara del giovedì andando poi a vincere quella del sabato. “Tuttavia, le corse in moto hanno sempre una dose di rischio e ciò che conta è esserne consapevoli, gareggiando con la giusta mentalità. Anche Daytona è pericolosa, visto che si corre a pochi centimetri dal muro, ma se gareggio, lo faccio senza pensare a ciò che potrebbe accadere. Punterò a divertirmi usando la testa come ho sempre fatto”.

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