Agostini, amore-odio verso il TT: “Stupendo, ma se pensi alla vita smetti”

Agostini, amore-odio verso il TT: “Stupendo, ma se pensi alla vita smetti”

La leggenda del motociclismo ha vinto dieci volte la leggendaria corsa sull'Isola di Man, ma smise di correrci per la sua pericolosità: “Ho smesso nel 1972, ma la reputo una pista bellissima”

16.06.2022 ( Aggiornata il 16.06.2022 17:20 )

Se si pensa ai tracciati leggendari del motociclismo, non si può non pensare al Mountain Course, dove ormai da oltre un secolo si disputa il Tourist Trophy. Giacomo Agostini ha corso dal 1965 al 1972 sul celebre tracciato situato sull'Isola di Man, trionfando ben dieci volte inserendosi così al nono posto dei più vincenti di sempre a pari merito con Stanley Woods e Rob Fisher.

Tuttavia, l'edizione del '72 fu l'ultima per “Ago”, che decise di non partecipare più al TT per via dell'eccessiva pericolosità in seguito all'ennesimo incidente fatale, che ebbe come protagonista l'amico Gilberto Parlotti. “La sera precedente andammo insieme a fare un giro di pista in macchina. Non trovavo giusto che tutti gli anni qualcuno dovesse morire lì, perciò la scomparsa di Parlotti fu la goccia che fece traboccare il vaso”.

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Se un pilota vuole correre il Tourist Trophy, è giusto che vada a farlo e si diverta, ma trovavo sbagliato che ci obbligassero ad andare perchè era una tappa del Motomondiale”, spiega il 15 volte campione del mondo. “Adesso è così, va chi vuole andarci e la sicurezza, per quanto possibile, è aumentata, così come la presenza dei commissari lungo il percorso. Nonostante la mia decisione, però, sull'Isola di Man sono ancora molto amato”.

La leggenda del motociclismo ha le idee chiare su quale sia il tratto più bello del tracciato: “A me piaceva molto la parte dopo la partenza, con la discesa di Bray Hill in cui la forcella andava a pacco per poi passare ad Ago's Leap (il cui nome risale proprio alle sue gesta, essendo stato il primo a percorrerlo con la ruota alzata, ndr) e ad un lungo tratto misto con una strada larga. Adoravo correre lì, ma se si pensa alla vita, si smette”.

Per saperne di più su “Ago” e la sua esperienza al Tourist Trophy, potete leggere la sezione dedicata sullo speciale firmato Motosprint “Giacomo Agostini: un mito lungo 80 anni”, in edicola in questi giorni.

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