No discriminazioni: la FIM difende Sharni Pinfold

No discriminazioni: la FIM difende Sharni Pinfold

La venticinquenne australiana ha abbandonato le corse per mancanza di rispetto. “Qualsiasi discriminazione basata su motivi politici, religiosi, sessuali o razziali non sarà mai tollerata”, annuncia la FIM

08.02.2021 09:49

Qualche giorno fa la pilota australiana Sharni Pinfold, di 25, ha annunciato al mondo tramite il proprio profilo social la sua decisione di abbandonare le corse per atteggiamenti discriminatori nei suoi confronti.

Nel suo lungo post, Sharni sottolinea quanto le è stato difficile iniziare la carriera, dove era arrivata ad ottenere un contratto per disputare il campionato IDM Supersport 300. Avendo iniziato a correre dopo la scomparsa di suo padre, Sharni si è gestita in totale autonomia, lavorando gratis per anni, vendendo tutto ciò che possedeva e sacrificando “molte cose. La mia felicità, il mio stile di vita, la mia famiglia, la mia salute mentale e la mia salute fisica. Sentivo che correre era la sola cosa importante nella mia vita, e mi sembrava il giusto prezzo da pagare”, specifica.

La mancanza di rispetto


Nella mia avventura nel motorsport, ho fronteggiato molte sfide, di alcune delle quali faccio anche fatica a parlare. La maggior parte di queste sfide ha avuto origine dalla mancanza di rispetto e dal trattamento discriminatorio nei confronti delle donne. Cose che non mi sarebbero mai accadute se fossi stato un maschio”, concludeva Sharni nel suo post.

Queste parole non sono passate inosservate alla Federazione Motociclistica Internazionale, che ha appena divulgato un comunicato ufficiale, nel quale dichiara che sta monitorando da vicino la situazione a seguito del comunicato reso sui social da Sharni Pinfold, che ha suscitato forti emozioni all'interno della comunità motociclistica.

“L'uguaglianza di genere è un valore fondamentale per la FIM, che si impegna costantemente a garantire il benessere di tutti i motociclisti e delle parti interessate. La FIM è rimasta sconvolta per la notizia e prende molto sul serio la dichiarazione fatta da Ms Pinfold. La FIM e la Federazione Motociclistica Australiana stanno mantenendo uno stretto contatto con la giovane pilota per comprendere i fatti che hanno portato Sharni a tanto scoraggiamento. Ci teniamo a sottolineare che Sharni Pinfold può contare sul supporto incondizionato della FIM per vincere questa sfida”, scrive la FIM.

La FIM contro le discriminazioni


La Federazione Motociclistica Internazionale ricorda che la pratica del motociclismo è aperta a tutti senza discriminazioni e condanna ogni forma di comportamento contrario a questi valori. Dal 2006 la FIM Women in Motorcycling Commission lavora per creare pari opportunità e promuovere la parità di trattamento per le donne coinvolte in attività legate al motociclismo.

“La FIM non accetta alcun tipo di discriminazione nei confronti dei nostri piloti, indipendentemente dal loro sesso. Siamo un'unica famiglia di motociclisti. Non sono tollerati commenti o azioni inappropriati o inquietanti. Miriamo a supportare tutti i motociclisti e consentire loro di perseguire i loro sogni e mantenere alta la loro motivazione. La FIM Women in Motorcycling Commission, insieme alla FIM e ai suoi stakeholder, continua a lavorare duramente per migliorare l'uguaglianza di genere nel nostro sport a tutti i livelli ", ha concluso Nita Korhonen, direttore della Commissione femminile della FIM.

Sharni: "L'obiettivo è l'uguaglianza"


“Dall'esperienza che ho, il mio desiderio è di essere in grado di contribuire alla consapevolezza del trattamento irrispettoso e misogino nei confronti delle donne”, ha commentato Sharni Pinfold.Spero davvero di essere in grado di incoraggiare il necessario miglioramento nell'industria motociclistica e in tutti i settori in cui le donne sono trattate in modo diverso. Non sono solo io, ci sono molte altre donne che sono state trattate male e di conseguenza spero di essere in grado di responsabilizzare gli altri a conoscere l'importanza e il valore dell'autostima.

Sarebbe facile per me sedermi e puntare il dito contro le persone responsabili, ma sento che la vera forza è determinata da come rispondiamo. Non sono qui per essere una vittima, sono qui per difendere ciò che è giusto ed estendere questo messaggio a tutte le donne. Sono grata per il sostegno e per le misure adottate dalla FIM, con l'obiettivo chiaro dell'uguaglianza per tutti. Questo è il nostro obiettivo", conclude Sharni Pinfold.

MotoGP, Vinales: “Senza Rossi perderò un po' di motivazione”

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi