Meda e Sanchini: "Ci divertiamo come in pista, ma studiamo tanto"

Meda e Sanchini: "Ci divertiamo come in pista, ma studiamo tanto"

Il racconto dell'ultima tappa del Motomondiale da una postazione speciale. Il bilancio della stagione per lo Sky Racing Team VR46.

Patrizio Cacciari

21.11.2018 19:02

VALENCIA - Andrea Dovizioso ha appena tagliato il traguardo sotto la pioggia sul circuito di Valencia chiudendo ufficialmente la stagione 2018 del Motomondiale, ma per Guido Meda e Mauro Sanchini le vacanze sono lontane. I commentatori ufficiali di Sky Sport MotoGP sono già a Jerez per i primi test 2019. «Dopo l'ultima gara di Valencia si tira  sempre un sospiro di sollievo – ci racconta a Valencia nel motodrome di Sky Sport il direttore Meda – C'è un bel clima, ma non si avverte quell'aria da ultimo giorno di scuola. Quella sensazione di solito la provo più dopo Brno, per via della pausa estiva». Per lo Sky Racing Team VR 46 è stata una stagione importante. In Moto 3 sono sbocciati i talenti di Dennis Foggia e Celestino Vietti, in Moto 2 è arrivato il Mondiale di Pecco Bagnaia. «Sono tutti ragazzi educati, si è persa un po' quell'immagine del motociclista brutto e cattivo di un tempo, ma parliamo di piloti dall'altissima professionalità, e poi sono tutti avvicinabili, ci sono delle relazioni umane». Nella formazione dei nuovi piloti, molto merito va all'Academy VR46. «C'è tanto lavoro fatto dietro – ci dice Sanchini – i ragazzi studiano l'inglese, si allenano, si è attenti alla comunicazione, c'è un allenamento atletico specifico, insomma una cura del dettaglio che fa la differenza. I piloti girano molto, sono sempre in moto, che sia al ranch, o in pista sulle minimoto. Valentino li segue mentre si allenano, gli dà consigli». Un modo anche per Rossi di rimanere giovane: «Un rapporto così intenso con i giovani – continua Sanchini – ti aiuta a rimanere fresco con la mente, attento ai cambiamenti e alle innovazioni. Allenarsi da solo a 39 anni è pesante, così invece è più facile».

LA TELECRONACA: DIVERTIMENTO E CONCENTRAZIONE - Meda e Sanchini vivono la gara come se fossero in pista, l'affiatamento tra loro è totale: «Questo lavoro è bellissimo – dice Meda - sarei andato avanti per un altro po'. Anche se è parecchio stancante: il livello di attenzione durante la diretta è altissimo, tra schermate con i tempi, e le persone con cui interagisco che mi parlano in cuffia, devo essere sempre concentrato». Anche la preparazione richiede tempi lunghi: «Non sono un grande amante delle statistiche, mi piace più raccontare il vissuto. Ma prima di ogni gara dedico un pomeriggio intero allo studio. Poi con Mauro ci divertiamo a farci dei trabocchetti. Tra di noi c'è intesa, ciascuno ha il suo territorio di competenza, posso dire che ci completiamo». Sanchini sorride e conferma: «Io non ho bisogno di studiare! Mi sono sempre divertito un mondo a fare le telecronache, come uno scemo da ragazzo le facevo già nel casco quando andavo in motorino». Non solo divertimento, durante la cronaca di un evento sportivo è necessaria anche una determinata sensibilità. Dice Meda: «Rispetto ad altri sport, nel motociclismo c'è il fattore pericolo da tenere sempre in considerazione. Noi ridiamo e scherziamo ma serve molto sangue freddo nel dover gestire situazioni con cadute dove possono esserci delle conseguenze». La moto, una passione per entrambi. «Nel mio garage ho una Yamaha RD 350 – dice fiero Sanchini – una Guzzi Centauro V10 e un Piaggio Bravo». Meda non è da meno: «Io ho una Triumph Street Triple 955, un Guzzino e una Ducati 996 da pista». Forse non sono ancora pronti per la Moto E. I due si guardano e sorridono, poi Sanchini si lascia andare: «Che dire, non lo so, devo abituarmi al rumore, per adesso ancora non ci posso pensare». Meda è più saggio: «Sono curioso di vedere che sviluppo avranno, magari tra 20/30 anni i ragazzi penseranno i pazzi eravamo noi ad andare sulle moto con il motore a scoppio».

SKY RACING TEAM VR46: COME UNA FAMIGLIA - Dopo il Galà serale, a Valencia si è chiuso il sipario all'hospitality dello Sky Racing Team VR 46. Maura, Claudio e Lester, i fuoriclasse dei fornelli che nelle tappe italiane del motomondiale si prendono cura di oltre 200 persone a pasto, recuperano le poche pietanze avanzate. Diego e Paolo iniziano a impacchettare il tutto, Laura scrive gli ultimi comunicati stampa, il board team composto da Elena Paiardi, Elena Sacchi e Remo Tebaldi sorride nonostante la fatica. Una grande stagione si è appena conclusa, ma la sensazione è che il bello debba ancora venire.

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi