Trent’anni fa: Cadalora vince il GP della 250 a Suzuka

Trent’anni fa: Cadalora vince il GP della 250 a Suzuka

Il tricolore sventolò sopra il gradino più alto del podio, mentre Kocinski fece i conti con un problema tecnico alla sua Yamaha

22.03.2020 16:54

Sulla distanza di venti giri, il 25 marzo del 1990 la classe 250cc corse il Gran Premio del Giappone, il primo della stagione, sulla pista di Suzuka. Dopo i grandi successi di Sito Pons del 1988 e 1898, con Honda, quell’anno non c’era un vero e proprio favorito, ma anzi si cercava il suo successore.

La gara iniziava con John Kocinski in pole position, lui che si presentava dopo sole due apparizioni (in Giappone e negli Stati Uniti) nella stagione precedente, entrambe finite con due grandi vittorie. L’americano aveva tutto il potenziale per fare bene quell’anno e di fatto vinse il titolo, ma il protagonista della giornata si rivelò essere ben presto un italiano, Luca Cadalora. Quell’anno la rivalità tra i due fu altissima, alla guida della stessa moto, la Yamaha, in team curiosamente gestiti da campioni degli anni precedenti: Kenny Roberts per lo statunitense, Giacomo Agostini per l’italiano.

A Suzuka la gara fu combattuta e la prima vittoria stagionale se l’aggiudicò il nostro portacolori, che riuscì a portare la sua YZR 250 davanti a tutti, con ben oltre tre secondi di vantaggio (+3.700s per la precisione) dopo una grande rimonta, a seguito di una partenza non certo da ricordare. Sul podio con lui lo spagnolo Carlos Cardùs e l’olandese Wilco Zeelenbger, che più recentemente ha lavorato al fianco di Jorge Lorenzo e lo scorso anno invece ha aiutato Maverick Vinales.

Il modenese raccolse così il quinto successo iridato nella quarto di litro, iniziando con il piede giusto la sua quinta stagione nella 250cc, l’ultima che poi avrebbe disputato con la casa di Iwata. Kocinski, invece, raccolse solo due punti iridati, rallentato vistosamente dalla rottura dello scarico che non gli permise di concretizzare quanto di buono aveva mostrato nelle qualifiche.

Non bene gli altri italiani: chiuse fuori dalla zona punti Loris Reggiani, 19esimo al traguardo, mentre nella lista dei piloti ritirati c'è Andrea Borgonovo, che aveva percorso solo 12 giri prima di dare l'addio alla corsa.

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