I 48 anni di Sete Gibernau, il più romagnolo degli spagnoli

I 48 anni di Sete Gibernau, il più romagnolo degli spagnoli© Milagro

Compie oggi gli anni il meno spagnolo degli spagnoli o, se vogliamo, il più romagnolo degli spagnoli, Sete Gibernau

15.12.2020 19:54

Un anno fa, dopo la fine della seconda gara di Valencia della MotoE, ufficializzava il suo terzo addio alle gare dopo quelli del 2006 e del 2009. In mezzo tanti anni in 500/MotoGP e tanti infortuni, soprattutto alle spalle, il punto debole dei piloti di moto. 

Stiamo parlando ovviamente del più romagnolo (per i suoi trascorsi nel team di Fausto Gresini) degli spagnoli, ovvero Sete Gibernau. Sono 48 le candeline che spegne oggi il nativo di Barcellona, nipote di Francisco Bultò, fondatore di Montesa e Bultaco

Un pilota che, diversamente da altri suoi colleghi, ha esordito direttamente in 250 e ha avuto moto di guidare le due versioni della Honda 500, quella bicilindrica e quella a quattro cilindri nello stesso anno, il 98. 

Viene ricordato per i suoi tanti duelli in MotoGP con Valentino Rossi tra il 2003 e la prima metà del 2005, la famosa spallata di Jerez 2005, prima gara della stagione ed è lo sfortunato protagonista della carambola di Barcellona 2006 con la Ducati. 

Gli inizi: Juniores 125 e gli anni in 250


La carriera del pilota catalano, diversamente da alcuni suoi colleghi, parte direttamente dalla 250 dopo aver vinto il campionato Juniores 125 in sella alla Cagiva. Nel 92 esordisce nel Motomondiale classe 250 in casa sua (Spagna) con una Yamaha senza però collezionare punti. Nel biennio 93-94 è collaudatore Yamaha disputando sempre la gara finale della stagione, a Jarama, senza prendere punti.

Passa in Honda nel 95 disputando anche in questa occasione la gara finale di Jarama, non raccogliendo punti. Nel 96 inizia con Honda per poi terminare la stagione con la Yamaha del team di Wayne Rainey. Colleziona 20 punti con un 8° posto in Brasile come miglior risultato 

La 500: Yamaha, Honda e Suzuki


Nel 97 Rainey lo porta in 500 con la Yamaha. Colleziona 56 punti ed un sesto posto finale come miglior risultato in gara a Phillip Island, gara finale della stagione.

Honda HRC lo chiama l’anno seguente e gli affida la NSR500 V2. A Jarama sale per la prima volta sul podio in top class con la terza posizione. A fine anno chiude 11° con 72 punti.

L’anno seguente, il 99, inizia con la V2 ma complice il grave infortunio di Doohan ne prende il posto in sella alla V4. Sale 4 volte sul podio con un secondo posto in Sudafrica come miglior risultato e a fine stagione è 5° con 165 punti.

La stagione 2000 purtroppo per Gibernau non è la fotocopia della precedente. Lo spagnolo non riesce a salire sul podio in nessuna gara, cogliendo solo un sesto posto in gara come miglior risultato. Chiude 15° con 72 punti.

Nel 2001, ultimo anno della 500 prima dell’avvento della MotoGP, passa a Suzuki in coppia con Kenny Roberts Jr. A Valencia arriva la prima vittoria in carriera in una stagione molto regolare a livello di piazzamenti, salvo due soli ritiri. 9° a fine stagione con 119 punti. 

La MotoGP, i duelli con Valentino Rossi ed il primo ritiro


Il 2002 è l’anno Zero della top class del Motomondiale. Arrivano le moto a 4 tempi che sovrastano le 2T in termini di prestazioni assolute, ma non su tutti i tracciati (Assen e Sachsenring sono due esempi). 16° a fine stagione con 51 punti ed un 4° posto in gara come miglior risultato.

Nel 2003 torna in Honda grazie a Fausto Gresini. In Sudafrica centra la prima vittoria in MotoGP dedicandola a Kato, morto nella settimana della gara in seguito all’incidente di Suzuka. Si ripete altre tre volte chiudendo il campionato al secondo posto dietro a Rossi con 277 punti e 10 podi totali.

Nel 2004 è ancora con il team Gresini ed ha come compagno di box Colin Edwards. La stagione è vissuta tutta sul duello con Valentino Rossi (come peraltro l’anno scorso). La rivalità assume toni molto accesi soprattutto nel finale di stagione con le gare di Qatar, Malesia ed Australia. A fine stagione è ancora vice campione del mondo dietro a Rossi con 257 punti e sempre 10 podi.

La stagione 2005 è l’ultima in sella alla Honda del team Gresini. In squadra arriva Marco Melandri che ben presto si rivela una spina nel fianco dello spagnolo. Pochi sono gli acuti di Gibernau durante l’anno (4 podi soltanto) e tante cadute.

Per il 2006 Gibernau si sposta di pochi chilometri. Da Faenza, sede del team Gresini, a Borgo Panigale, sede della Ducati, per affiancare Loris Capirossi. Nonostante il ritiro a Jerez, l’inizio è abbastanza promettente con un quarto posto in Qatar, a punti anche in Turchia, Cina, Francia e Mugello. Catalunya, gara di casa. Il via è catastrofico: è Sete ad innescare la carambola che coinvolge anche Capirossi, Melandri e Pedrosa. Nessuno dei quattro prenderà parte alla seconda partenza. Salta le successive gare di Assen, Donington e Brno per i postumi dell’infortunio. Va poi a punti nelle 5 gare finali collezionando due quarti posti in Australia e Giappone. Chiude 13° con 95 punti ed annuncia il primo ritiro. 

Ducati 2009, secondo ritiro, consulente HRC nel box di Pedrosa e MotoE 2019


Tre anni dopo essersi ritirato, sposa di nuovo il progetto Ducati grazie ad un team spagnolo (Grupo Francisco Hernando). La sua stagione dura appena 8 gare, dopo gli USA infatti lo sponsor principale molla il colpo e Sete è costretto a chiudere anzitempo l’annata. Si ritira una seconda volta, sembra quella definitiva. E' stato lontano dai campi di gara fino al 2017 quando ha ricoperto il ruolo di analista tecnico nel box HRC per Dani Pedrosa

Nel 2018 però annuncia di voler tornare in pista per essere protagonista nella MotoE del 2019. Con la Energica del team di Sito Pons disputa tutte le sei gare della prima stagione senza peraltro riuscire ad incidere più di tanto, anche per l’età che dimostra, 47 anni. Chiude 11° con 38 punti e la sesta posizione in gara come miglior risultato. 

Tanti auguri Sete, il più romagnolo degli spagnoli!

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