MotoGP, Jack Miller somiglia a Doohan o a Stoner?

MotoGP, Jack Miller somiglia a Doohan o a Stoner?© Milagro

L'australiano Ducati detiene caratteristiche simili a quelle esibite dai connazionali Michael e Casey, attirandone relativi paragoni. Jackass riuscirà a trovare una immagine tutta sua ed originale e ripeterne le imprese di carriera?

18.05.2021 14:38

Jack Miller è il ducatista del momento. Anzi, Jack Miller è il pilota MotoGP del momento, o meglio, di due precisi momenti. Il primo, la vittoria ottenuta nella soleggiata Jerez. Il secondo, l'affermazione centrata sotto e sopra la pioggia di Le Mans. Grazie a questi due risultati, il numero 43 è ora quarto nella classifica piloti.

Peccato per il doppio nono posto di Losail, ancor di più per lo zero rimediato a Portimao. Altrimenti, Jackass sarebbe piazzato ancor meglio. Invece, la Rossa vede i suoi Francesco Bagnaia e Johann Zarco rispettivamente secondo e terzo, all'inseguimento della Yamaha guidata da Fabio Quartararo.

Cosa mancherebbe (condizionale d'obbligo, poiché la stagione è ancora lunga) a "Crazy Jack" per piazzarsi in cima al gruppo? Verrebbe da rispondere "vincere sempre", certo, ma non è l'unico ingrediente necessario. Sembra che all'australiano manchi - perlomeno ad oggi - la costanza di rendimento. Perché?

Mick Doohan era un martello


Scatta un paragone tra connazionali. Vi ricordate Michael Doohan? Ebbene, il pilota di Brisbane, ripresosi dal brutto incidente rimediato ad Assen nel 1992, una volta sbloccatosi al Mugello circa un anno dopo, cominciò il suo cammino da rullo compressore.

Con la Honda NSR, Mick ha conquistato cinque titoli della classe 500, per un computo di 54 successi e 95 podi. Si evince come la costanza fosse la sua peculiarità, unita ad uno stile di guida unico, "strano", ma dannatamente redditizio. La bandiera australiana del Motomondiale moderno era sventolata sempre da lui.

Lui che, però, non esaltava le folle. Oddio, magari a Phillip Island sì, chiaro. Nei restanti circuiti iridati, meno. A volte niente. Non perché il pubblico poco lo amasse, anzi. Il rispetto nei confronti di Doohan era incondizionato e sincero. Ma ai tifosi piacevano (e piacciono) i corridori passionali ed instintivi che, a Gran Premio vinto, sappiamo regalare emozioni. Il contrario di Mick.

Casey Stoner aveva un istinto micidiale


Mannaggia quanto manca. O non manca? Bè, fin quando ha gareggiato, si è fatto ben notare: Casey Stoner, canguro di Curry-Curry, correva forte, eccome se lo faceva! Lasciamo perdere i due Mondiali conquistati. Mmm, no. Non lasciamoli perdere. Parliamone.

Il numero 27 era il Gilles Villeneuve delle due ruote: istintivo, sempre e comunque al limite, in ogni condizione, su qualsiasi moto, indipendentemente da gomme ed assetto. Wow. Infatti, Stoner fu "roccioso" sia con Ducati che con Honda, portate al successo nel 2007 e 2011, con primati ottenuti qua e là.

Lunatico, selvaggio, serio, sempre di parola, introverso, buono, "cattivo", veloce. Velocissimo. Casey era in grado di esaltare, perché sebbene non amasse cinema o Zelig a fine corsa, incantava per il modo in cui arrivava alla bandiera a scacchi. Ah, se solo avesse continuato...

Miller, un mix tra Doohan e Stoner?


Ed eccoci al resoconto su Miller. Se solo potesse, Jack guiderebbe "avvitato" proprio come faceva Mick. Ricordate l'esultanza del ducatista a Losail dopo giri veloci in qualifica? Tutto storto, matto come un cavallo, la punta della squadra Factory percorreva il passaggio di rientro al box imitando il più adulto connazionale. 

Con la costanza di Doohan, Miller diverrebbe un fenomeno. Scriviamo questo basandoci su come egli faccia divertire il pubblico che lo ammira: in questo, somiglia a Stoner, esempio perfetto ed unico di rapidità in sella e spettacolare nelle manovre compiute.

Anche Jackass è spettacolare, nonostante qualche domanda in più di Casey se le conceda. Stoner girava il gas e basta - e molto bene - l'attuale Aussie della MotoGP, ogni tanto, ci riflette un po'. Chissà, forse perché lui sia in mezzo tra Doohan e Stoner: alla ricerca della continuità, sempre spettacolare e veloce, in condizioni "bastarde" come quelle viste in Francia.

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