GP Algarve: Binder, bruciato dalla MotoGP ancor prima del debutto 2022

GP Algarve: Binder, bruciato dalla MotoGP ancor prima del debutto 2022© Milagro

Darryn è nell'occhio del ciclone: il suo errore ha compromesso il campionato di Foggia, e i commenti ricevuti dal sudafricano ricordano quelli su Ponsson a Misano 2018. Il (difficile) salto compiuto da Jack Miller sembra a oggi irripetibile

08.11.2021 13:41

Darryn Binder, 23 anni e un futuro agonistico già segnato. Sì, il sudafricano sa che nel 2022 compierà il grande salto da Moto3 a MotoGP però, da ieri è pure consapevole che ogni sua manovra sarà monitorata nei minini dettagli. L'errore commesso a Portimao dal pilota Petronas ha rovinato la rincorsa al titolo di Dennis Foggia.

Non sappiamo se il romano avrebbe batutto il comunque meritevole Pedro Acosta, ma di certo, senza essere abbattuto, "Missiletto" avrebbe potuto colpire nuovamente nel segno. L'ennesimo atto incalcolato di Binder ha però posto fine ai sogni iridati del portacolori Leopard.

Scuse rifiutate, rissa sfiorata, commenti relativi: i piloti della top class sostengono che Darryn non sia pronto alla categoria regina prototipale. Hanno ragione o torto? Saranno i riscontri della pista a determinarlo, ovviamente, sebbene le premesse siano tra le peggiori. A noi sono raffiorati i ricordi relativi a Christophe Ponsson e Jack Miller. Il francese fu preso a male parole nel 2018, l'australiano usò almeno un stagione per capire cosa stesse facendo.

Misano MotoGP 2018: Chris Ponsson nel mirino della critica


Arrivato in circuito in extremis, Christophe ha affrontato il weekend come era solito fare: silenziosamente, tranquillamente, metodicamente. Il francese, all'epoca ventidueenne, aveva già guidato motociclette da competizione di alta cilindrata. La SBK iridata ad esempio, ma non solo: dalla sua gare ufficiali nella Superstock 1000.

Ponsson sapeva quindi cosa volesse dire gestire cavalli e giocare con i settaggi elettronici. Sapeva anche che i fine settimana di gare siano i meno indicati per provare a capire ex novo una qualsiasi categoria. Ecco, comprendere in un solo turno la Ducati Desmosedici lasciata libera dall'infortunato titolare Esteve Rabat apparve per lui missione impossibile.

O quasi, tuttavia comprensibilmente: era il settembre del 2018, ovvero, periodo in cui ogni rivale aveva alle spalle almeno dodici appuntamenti completati, da aggiungere ai test di sviluppo. Appunto, le prove di collaudo, fondamentali per chi voglia impostare un certo tipo di lavoro. Al ragazzo di Lione non venne data l'opportunità e il paddock esplose in commenti poco lusinghieri nei suoi confronti.

Moto3-MotoGP: il salto di Jack Miller tra il 2014 e il 2015


L'australiano concluse l'avventura targata Moto3 con il secondo posto della graduatoria generale 2014. Dalla sua ci furono 6 vittorie e 4 podi, non male per l'ex punta KTM, però non abbastanza: Alex Marquez fece meglio, aggiudicandosi il titolo, prima di passare alla Moto2.

Jack no, la Moto2 nemmeno l'ha vista. Miller saltò direttamente in MotoGP, caldeggiato da più fronti. Inserito nel team LCR e a bordo di una Honda satellite, per lui fu necessario tutto il 2015 per capire cosa e come fare. Comprensibilmente.

Lo dice wikepedia: miglior arrivo al traguardo, undicesimo a Barcellona. Punti portati nel box, 17 su 18 gare disputate. Nemmeno un punto per singola uscita. Posizione finale, diciannovesimo. Dodici gli "zero" incassati, se abbiamo contato bene. Insomma, tanta sofferenza e apprendistato, sino alla piccola svolta 2016, quando vinse insieme a Marc VDSin condizioni di meteo ibride ad Assen. Post Scriptum: Darryn Binder conta una sola affermazione Moto3, ovvero Barcellona 2020.

Brad Binder è un nome solido in MotoGP: aiuterà il fratello minore?


Brad è il fratello maggiore di Darryn. I due sudafricani hanno lasciato il Paese nativo per trovare la strada del professionismo motociclistico. Riuscendoci, dobbiamo dire: il più adulto - 26 anni compiuti il 25 agosto scorso - vanta ottimi risultati in tutte le tre classi mondiali.

Per lui il titolo Moto3 edizione 2016 e grandi corse con la Moto2 e alloro sfiorato. Con un pizzico di fortuna in più, "Binder grande" avrebbe segnato una bellissima doppietta personale. Poi, la promozione alla classe regina, sempre da parte di KTM.

Tra il 2020 e oggi, due vittorie e diverse uscite nelle vesti di protagonista. Lui stesso ammette di dover imparare ancora, ma la base tecnica e il talento ci sono, pure l'esperienza. Qualità che sembrano mancare a Darryn, perlomeno per quanto visto sinora. Il più adulto Brad potrà aiutare il giovane (mica troppo, circa due anni) a crescere con calma e pazienza? La vediamo dura, perché Yamaha e KTM sono tutto fuorché Case amiche. I due sudafricani saranno costretti a condividere meeting segreti.

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