Vietti e Migno, l'intervista ai "figli" di Valentino Rossi

Vietti e Migno, l'intervista ai "figli" di Valentino Rossi© Luca Gorini

"Non vedere Vale nel paddock è stato strano, ma dopo le nostre vittorie del Qatar era felice", è il racconto esclusivo dei due piloti italiani ai nostri microfoni

27.03.2022 ( Aggiornata il 27.03.2022 19:55 )

Il Qatar, una gioia tricolore


Com’è stato iniziare la stagione così?

Migno: “Devo ancora realizzare. Si va sempre per vincere, ma è stato sicuramente bellissimo. È un vantaggio partire con il massimo punteggio, anche se il campionato è lunghissimo, e a Mandalika si riparte da zero. Questo, però, mi dà la carica per rimettermi in carena per le prossime gare”.

Vietti: “Molto bello e soprattutto inaspettato. Abbiamo lavorato bene durante i test, il weekend era partito bene ma non mi aspettavo di fare una gara così. Mi dà molta fiducia, ma sappiamo che sarà un anno tosto, nel quale non bisognerà mollare mai. Voglio confermare questa velocità anche sulle altre piste”.

Cosa avete pensato all’ultimo giro?

M: “Sapevo che Sergio Garcia era attaccato e quindi ci avrebbe provato, perché è un pilota forte e ha esperienza. Ho cercato di essere veloce e fare tutto bene, ci sono riuscito”.

V: “Alla Curva 6 mi sono girato per controllare di non avere nessuno dietro. All’ultima curva mi sono voltato di nuovo: ero un po’ incredulo. È stata un’emozione speciale, c’è voluto un po’ di tempo per convincermi del risultato”.

Come avete costruito questo successo?

M: “Cercando di fare un bel weekend dall’inizio, sono stato subito abbastanza veloce. Ma anche attraverso i buoni test dell’inverno, in cui abbiamo capito i nostri limiti: sono arrivato in Qatar con una buona base”.

V: “Abbiamo lavorato molto nei test, anche per capire di cosa avessi davvero bisogno. Abbiamo effettuato tante prove, tanti confronti. È stato un grande lavoro di squadra e il weekend di gara lo abbiamo strutturato in modo da identificare subito la gomma da usare in gara”.

Quando avete iniziato a crederci davvero?

M: “All’inizio ho visto Ayumu Sasaki andare forte, io ero già al massimo e non riuscivo ad andarlo a prendere. Sono rimasto lì con l’obiettivo di lottare per il secondo posto. Poi ho visto che ha cominciato a perdere parecchio e lì mi sono detto: adesso ci giochiamo la vittoria”.

V: “Intorno a metà gara ho commesso due errori in due giri consecutivi e Canet si è avvicinato. I quattro passaggi successivi li ho fatti di nuovo veloci e ho visto il gap aumentare, allora ho pensato di potercela fare. A cinque giri dalla fine ho pensato veramente di poter vincere ed è stata una bellissima sensazione”.

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