Agostini ed il flop Spencer: "Chiese un motorhome di lusso, ma fu un disastro"

Agostini ed il flop Spencer: "Chiese un motorhome di lusso, ma fu un disastro"

Nella sua carriera da Team Manager Ago ha vinto tanto, ma anche raccolto qualche delusione, come con "fast Freddie"

16.06.2022 ( Aggiornata il 16.06.2022 12:41 )

Nel corso dei suoi (primi) 80 anni Giacomo Agostini ha vissuto tante vite, passando da pilota fenomenale a Team Manager lungimirante, come testimoniano i tre titoli vinti con Eddie Lawson. Nei panni di Team Manager però “Ago” fece anche qualche scelta rivelatasi in seguito errata, come ad esempio quella di puntare – per la stagione 1989 – su Freddie Spencer, deciso a tornare in sella dopo un anno sabbatico.
 
Quando notai Spencer andava davvero forte – il racconto di Agostini – ed aveva dato vita con Roberts a duelli spalla a spalla favolosi. In seguito però, per motivazioni che non conosco, il suo rendimento è calato vistosamente. Nonostante questo scelsi di prenderlo per la stagione ’89, dato che comunque era ancora giovane: ricordo che mi disse “io ora non bevo più Coca Cola”, ed io risposi “non mi interessa, vorrei solo che fossi a posto sotto tutti i punti di vista, per essere veloce”.

Un motorhome ed un flop

“Prima dell’inizio della stagione – prosegue Giacomo – ricordo che mi chiamò il manager, chiedendomi di acquistare il motorhome più caro dell’epoca, in modo da “tenere Freddie tranquillo e permettergli di rendere al massimo”. Per fortuna al tempo avevo uno sponsor importante (la Marlboro ndr) che provvedeva a tutto (sorride ndr)”.
 
Purtroppo però nemmeno il motorhome riuscì ad evitare il disastro autore di una sola top five in tutta la stagione, terminata al 16° posto nella classifica generale.
 
“Purtroppo fu una delusione. Ero con lui l’altro giorno, dato che pensava che il mio compleanno fosse appunto qualche giorno fa: quando lo presi avevo davvero grande fiducia, perché era ancora giovane e veloce, ma andò male. Al primo test in Australia, per il quale l’organizzazione fu impegnativa, non si presentò”. Il resto è storia, o meglio, è parte della meravigliosa storia scritta in questi 80 anni da una leggenda di nome Giacomo Agostini.

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