Il ricordo di Phil Read, il Principe delle due ruote

Il ricordo di Phil Read, il Principe delle due ruote

Il ricordo di Agostini: "Phil era tenace, persino cattivo, ma era uno dei cinque più grandi di sempre"

25.10.2022 ( Aggiornata il 25.10.2022 12:35 )

L'MBE


Nel 1969, quando la Yamaha cessò di gareggiare con moto ufficiali, Read lasciò i GP per concentrarsi sui vari meeting, facendo eccezione soltanto per il TT, il GP Nazioni e Assen.

Cambiò idea nel 1971 quando, con una Yamaha privata, aggiunse il quinto Mondiale alla sua collezione, il quarto in 250, primato condiviso con Max Biaggi. L’anno successivo firmò con la MV Agusta ma soltanto per la 350, preludio al doppio impegno del 1973 in 350 e 500 a fianco di Agostini, reduce da sette titoli di fila nella classe regina. In sella alla quattro cilindri, Read riuscì a batterlo e vinse anche più gare (quattro a tre). Giacomo riconosce: “Era molto combattivo, spingeva al 100% fino alla fine anche se era staccato. Non si arrendeva mai. Non ci amavamo, ma nonostante gli screzi ci siamo sempre salutati. Era orgoglioso, diceva sempre di essere meglio di Ago”.

Read si riconfermò campione della classe regina nel 1974 ma 12 mesi dopo dovette arrendersi proprio ad Agostini su Yamaha. Grazie a questi risultati l’11 novembre 1979 fu insignito dalla Regina con l’MBE (l’Ordine dell’Impero Britannico). Si presentò elegante su una Quasar, una moto con il tettuccio. Una trovata pubblicitaria degna della sua fama ma il tocco magico era svanito e tre anni dopo la fabbrica chiuse i battenti. In quel 1982 gareggiò per l’ultima volta al TT, ma in tre gare (33 nella carriera) rimediò soltanto un quarto posto. Ci ha riprovato nel 1998, a 59 anni, nella Classic Senior del Manx GP con una G50 Matchless, accontentandosi del 16° posto.

Sedici, come la somma dei TT e dei Mondiali vinti da Phil Read, il principe che non faceva sconti a nessuno.

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