Marquez: Da Rossi c’è sempre da imparare

Marquez: Da Rossi c’è sempre da imparare
“È ancora molto forte, è leader del mondiale e sta guidando bene. Ma io resto ottimista”

Redazione

22.04.2015 ( Aggiornata il 22.04.2015 16:39 )

L’errore commesso al GP Argentina (leggi QUI) è costato caro a Marc Marquez. Uno zero pesante in classifica: il campione del mondo in carica è ora solo quinto in classifica e rispetto allo scorso anno ha 39 punti in meno. E 30 meno di quanti ne abbia Valentino Rossi, primo in classifica. Ora, d’accordo che quella disputata in Argentina domenica scorsa è solo la terza prova e che la stagione si conclude a novembre, dunque lunghissima. Ma comunque per Marquez ora le cose si complicano. Tornato in Spagna, ha parlato di nuovo di quanto accaduto: “Dopo aver visto più volte la sequenza, sono convinto di quel che ho già detto dopo la gara. Sono cose che succedono nelle corse, ma c’è sempre da imparare.” E per Valentino solo parole buone. “Tutto questo fa parte dell’apprendimento e di riflessione. Sono più che convinto che né da parte mia o da parte di Rossi, c’è stata la benchè minima intenzione nel causare questo incidente. Ho sempre detto che Valentino è il mio idolo e un punto di riferimento per tutti noi. Ho imparato molto da lui e sto ancora imparando. È ancora molto forte, è leader del mondiale e sta guidando molto bene”.
E ancora. “Da un lato, ho imparato dalla strategia di Rossi, che ha scelto la gomma extra hard per poter attaccare alla fine, pneumatico col quale io invece non mi sentivo a mio agio, e ho deciso di rischiare con quello più morbido. E a dire il vero, quasi vincevamo la scommessa. Beh, in effetti, mancava un giro e mezzo!”. Marquez e Rossi si sono sempre detti, se non amici, almeno non... nemici. E adesso cosa succederà? “Non credo affatto che il nostro rapporto possa cambiare in virtù di quest’episodio. Siamo piloti, sappiamo distinguere la vita dentro e fuori la pista”. La strada per il terzo titolo mondiale dello spagnolo si complica. Ma lui non ha perso il sorriso. “Ci sono diverse cose che mi rendono molto ottimista. Per esempio, sarei stato in grado di vincere tutte e tre le gare, se non avessi fatto quell’errore alla prima curva in Qatar, o se non fossi caduto in Argentina. Al massimo sarei arrivato secondo e mi ritroverei leader. Sto bene, sono in forma, abbiamo fatto un buon lavoro. E, in secondo luogo, nel 2013, dopo le prime sei gare, Dani [Pedrosa] era il leader con Jorge [Lorenzo] secondo ed io terzo a 30 punti Dani… ma alla fine sono stato io vincere il titolo”.

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