di Riccardo Piergentili
MotoGP. Sepang.
Penultima gara del mondiale 2015. Una gara di cui si parlerà a lungo. Una
gara che, purtroppo, ha
macchiato uno dei mondiali più emozionanti degli ultimi anni. Un mondiale che, indipendentemente dal vincitore,
sarebbe potuto terminare con un trionfo dello sport e che, invece, è finito con un
"rissa in pista". A 17 giri dal termine
Marc Marquez inizia un duello con
Valentino Rossi. Non si tratta di una sfida normale, perché Valentino è in lotta per il
titolo iridato ed è convinto che
Marquez abbia iniziato ad
ostacolarlo volontariamente dal GP Australia.
Rossi e Marquez non si amano e non si risparmiano. Entrambi sono
molto aggressivi, spesso arrivano al contatto.
Rossi rischia di cadere per stare davanti a Marquez.
Marquez è al limite ma non vuole cedere.
LA CONDOTTA DI GARA DI MARQUEZ - Indubbiamente la
condotta di gara di Marquez è alquanto strana.
Marc era in difficoltà, la sua RC213V non era a punto (almeno, questo è quello che si notava dall'esterno).
Rossi era più veloce e se Marc avesse davvero voluto
lottare per la vittoria, o per il secondo posto, avrebbe dovuto
correre in modo più intelligente (come lui sa fare). Sicuramente, all'inizio della corsa, ingaggiare un
"duello da ultimo giro" con Rossi
non era la tattica giusta.
LA RESA DEI CONTI - Premesso questo,
quello che è accaduto dopo non ha nulla a che vedere con lo sport. Il comportamento di
Marquez ha innervosito Rossi, che per la prima volta nella sua carriera ha davvero
perso le staffe. Dopo l'ennesimo
attacco aggressivo di Marquez, Valentino lo ha
affiancato, lo ha
guardato, disinteressandoti della curva (
questo è il fatto grave) ed entrambi sono finiti nella
parte esterna della curva, verso la
via di fuga. La
RC123V e la
M1 erano vicine, vicinissime. A quel punto, mentre la
Honda dello spagnolo era incollata alla
Yamaha, la gamba sinistra di
Rossi si è mossa, come se
Valentino volesse allontanare
Marc, che aveva il
casco all'altezza del ginocchio sinistro di
Rossi. Sta di fatto che
Marc è finito a terra (poi si è rialzato, rientrando ai box), mentre
Valentino ha proseguito la corsa.
LA SCONFITTA DELLO SPORT - Quello che è accaduto al
GP Malesia, a Sepang, è stata una
sconfitta per lo sport. Marquez ha senza dubbio avuto una
condotta di gara poco sportiva. Marc è un combattente ma il
duello con Rossi è sembrato
qualcosa di personale. Rossi lo ha capito e ha
perso le staffe, perché sapeva che lui si stava giocando il
titolo mondiale. Valentino ha
mandato palesemente a quel paese Marquez, poi i due sono arrivati alla
resa dei conti. Sarebbe stato bello vedere qualcosa di diverso, di
più sportivo, da entrambe le parti.
PEDROSA PRIMO, LORENZO SECONDO, ROSSI TERZO - Il resto è cronaca.
Pedrosa è partito in testa, è rimasto sempre in testa e
ha vinto il GP Malesia. Lorenzo è arrivato secondo e ha r
ecuperato altri quattro punti a Rossi, giunto terzo. Ora
Valentino ha sette punti di vantaggio su Jorge. Il GP Malesia è stato "maschio" anche nelle posizioni a ridosso del podio; a 10 giri dal termine
Crutchlow ha effettuato un sorpasso molto deciso su Dovizioso, che è finito a terra mentre cercava di resistere all'
attacco di Cal.
LA PENALIZZAZIONE DI ROSSI - Nel
dopo gara, come prevedibile,
scoppia la polemica. Rossi e Marquez vengono convocati dalla
Direzione Gara e Valentino viene penalizzato con
tre punti sulla licenza e la
retrocessione in ultima posizione nella partenza del
GP della Comunità Valenciana (Valentino era
già stato penalizzato con
un punto sulla licenza a
Misano Adriatico). Una penalizzazione pesante, alla quale la
Yamaha si appellerà. Questa decisione, purtroppo,
porterà la polemica fino in Spagna, nell'ultima gara del mondiale. Forse sarebbe stato meglio
chiudere i conti in Malesia. Ora, invece, a
Valencia ci saranno altre
tensioni ed altri
veleni.
NESSUNA PENALIZZAZIONE PER MARQUEZ - Quello che è successo sulla pista di
Sepang ha portato a una
penalizzazione di Rossi, perché lui ha palesemente commesso un'
azione scorretta. Su questo non si discute. Anche
Marquez, però, non è esente da
colpe e per capirlo basta analizzare i suoi
tempi in gara. I migliori piloti del
mondiale GP sono capaci di girare con una
costanza incredibile. Pochi
decimi, centesimi, millesimi di differenza tra un giro e l'altro. Per questo motivo, spesso in
Moto3 i piloti che volontariamente
cambiano il loro ritmo per ostacolare gli avversari vengono penalizzati, anche in prova. È ciò che avvenuto nella gara della
MotoGP. Marquez ha iniziato la corsa girando in
2'00"8, poi, quando è stato raggiunto da
Rossi, ha portato il suo ritmo a
2'02"0. Infine, quando
Rossi lo ha passato,
Marquez ha girato nuovamente in
2'01"2 per ritornare davanti.
Marquez, che non è in lotta per il
titolo iridato, è stato
arbitro del mondiale. Non è stato sportivo.
Rossi ha reagito male alla provocazione di
Marquez e ha sbagliato. Alla fine, lo
sport è diventato polemica e questo non dovrebbe accadere.
RESPINTO IL RICORSO DELLA YAMAHA - Dopo la decisione della
Direzione Gara di penalizzare
Valentino Rossi, la
Yamaha ha presentato ricorso, che però è stato respinto. Pertanto, a
Valencia, Rossi
partirà ultimo.
Qui potete leggere i
commenti di
Rossi e
Marquez.
Qui potete leggere i
commenti di
Pedrosa e
Lorenzo.
Qui potete leggere la
classifica della
gara della
MotoGP.
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