MotoGP Malesia: la sconfitta dello sport

MotoGP Malesia: la sconfitta dello sport
Il duello tra Rossi e Marquez. La resa dei conti, la caduta dello spagnolo, la penalizzazione di Rossi. Una sconfitta per lo sport.

Redazione

25.10.2015 ( Aggiornata il 25.10.2015 09:39 )

di Riccardo Piergentili MotoGP. Sepang. Penultima gara del mondiale 2015. Una gara di cui si parlerà a lungo. Una gara che, purtroppo, ha macchiato uno dei mondiali più emozionanti degli ultimi anni. Un mondiale che, indipendentemente dal vincitore, sarebbe potuto terminare con un trionfo dello sport e che, invece, è finito con un "rissa in pista". A 17 giri dal termine Marc Marquez inizia un duello con Valentino Rossi. Non si tratta di una sfida normale, perché Valentino è in lotta per il titolo iridato ed è convinto che Marquez abbia iniziato ad ostacolarlo volontariamente dal GP Australia. Rossi e Marquez non si amano e non si risparmiano. Entrambi sono molto aggressivi, spesso arrivano al contatto. Rossi rischia di cadere per stare davanti a Marquez. Marquez è al limite ma non vuole cedere. LA CONDOTTA DI GARA DI MARQUEZ - Indubbiamente la condotta di gara di Marquez è alquanto strana. Marc era in difficoltà, la sua RC213V non era a punto (almeno, questo è quello che si notava dall'esterno). Rossi era più veloce e se Marc avesse davvero voluto lottare per la vittoria, o per il secondo posto, avrebbe dovuto correre in modo più intelligente (come lui sa fare). Sicuramente, all'inizio della corsa, ingaggiare un "duello da ultimo giro" con Rossi non era la tattica giusta. LA RESA DEI CONTI - Premesso questo, quello che è accaduto dopo non ha nulla a che vedere con lo sport. Il comportamento di Marquez ha innervosito Rossi, che per la prima volta nella sua carriera ha davvero perso le staffe. Dopo l'ennesimo attacco aggressivo di Marquez, Valentino lo ha affiancato, lo ha guardato, disinteressandoti della curva (questo è il fatto grave) ed entrambi sono finiti nella parte esterna della curva, verso la via di fuga. La RC123V e la M1 erano vicine, vicinissime. A quel punto, mentre la Honda dello spagnolo era incollata alla Yamaha, la gamba sinistra di Rossi si è mossa, come se Valentino volesse allontanare Marc, che aveva il casco all'altezza del ginocchio sinistro di Rossi. Sta di fatto che Marc è finito a terra (poi si è rialzato, rientrando ai box), mentre Valentino ha proseguito la corsa. LA SCONFITTA DELLO SPORT - Quello che è accaduto al GP Malesia, a Sepang, è stata una sconfitta per lo sport. Marquez ha senza dubbio avuto una condotta di gara poco sportiva. Marc è un combattente ma il duello con Rossi è sembrato qualcosa di personale. Rossi lo ha capito e ha perso le staffe, perché sapeva che lui si stava giocando il titolo mondiale. Valentino ha mandato palesemente a quel paese Marquez, poi i due sono arrivati alla resa dei conti. Sarebbe stato bello vedere qualcosa di diverso, di più sportivo, da entrambe le parti. PEDROSA PRIMO, LORENZO SECONDO, ROSSI TERZO - Il resto è cronaca. Pedrosa è partito in testa, è rimasto sempre in testa e ha vinto il GP Malesia. Lorenzo è arrivato secondo e ha recuperato altri quattro punti a Rossi, giunto terzo. Ora Valentino ha sette punti di vantaggio su Jorge. Il GP Malesia è stato "maschio" anche nelle posizioni a ridosso del podio; a 10 giri dal termine Crutchlow ha effettuato un sorpasso molto deciso su Dovizioso, che è finito a terra mentre cercava di resistere all'attacco di Cal. LA PENALIZZAZIONE DI ROSSI - Nel dopo gara, come prevedibile, scoppia la polemica. Rossi e Marquez vengono convocati dalla Direzione Gara e Valentino viene penalizzato con tre punti sulla licenza e la retrocessione in ultima posizione nella partenza del GP della Comunità Valenciana (Valentino era già stato penalizzato con un punto sulla licenza a Misano Adriatico). Una penalizzazione pesante, alla quale la Yamaha si appellerà. Questa decisione, purtroppo, porterà la polemica fino in Spagna, nell'ultima gara del mondiale. Forse sarebbe stato meglio chiudere i conti in Malesia. Ora, invece, a Valencia ci saranno altre tensioni ed altri veleni. NESSUNA PENALIZZAZIONE PER MARQUEZ - Quello che è successo sulla pista di Sepang ha portato a una penalizzazione di Rossi, perché lui ha palesemente commesso un'azione scorretta. Su questo non si discute. Anche Marquez, però, non è esente da colpe e per capirlo basta analizzare i suoi tempi in gara. I migliori piloti del mondiale GP sono capaci di girare con una costanza incredibile. Pochi decimi, centesimi, millesimi di differenza tra un giro e l'altro. Per questo motivo, spesso in Moto3 i piloti che volontariamente cambiano il loro ritmo per ostacolare gli avversari vengono penalizzati, anche in prova. È ciò che avvenuto nella gara della MotoGP. Marquez ha iniziato la corsa girando in 2'00"8, poi, quando è stato raggiunto da Rossi, ha portato il suo ritmo a 2'02"0. Infine, quando Rossi lo ha passato, Marquez ha girato nuovamente in 2'01"2 per ritornare davanti. Marquez, che non è in lotta per il titolo iridato, è stato arbitro del mondiale. Non è stato sportivo. Rossi ha reagito male alla provocazione di Marquez e ha sbagliato. Alla fine, lo sport è diventato polemica e questo non dovrebbe accadere. RESPINTO IL RICORSO DELLA YAMAHA - Dopo la decisione della Direzione Gara di penalizzare Valentino Rossi, la Yamaha ha presentato ricorso, che però è stato respinto. Pertanto, a Valencia, Rossi partirà ultimo. Qui potete leggere i commenti di Rossi e Marquez. Qui potete leggere i commenti di Pedrosa e Lorenzo. Qui potete leggere la classifica della gara della MotoGP. Twitter: @Hokutonoken_79

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