MotoGP Phillip Island, il Crutchlow che non ti aspetti

MotoGP Phillip Island, il Crutchlow che non ti aspetti

Marquez va in fuga e poi cade, Rossi recupera fino alla seconda posizione ma nulla può contro un Cal in grande spolvero

Alessandro Vai

23.10.2016 07:36

Che quella di Phillip Island non sarebbe stata una gara canonica era scontato, dopo i due giorni di meteo pazzo che non hanno permesso ai piloti di trovare il giusto feeling con le moto. Ciononostante, in pochi avrebero scommesso su Cal Crutchlow per la vittoria finale del Gran Premio di Australia, classe MotoGP. E infatti il pilota britannico difficilmente avrebbe potuto vincere, se Marquez non fosse tornato quello molto istintivo e poco calcolatore visto in altri periodi. Il neo Campione del mondo, infatti, ha perduto l'anteriore in staccata al non giro mentre stava spingendo come un forsennato per tentare la fuga sul gruppo.

Autoeliminatosi Marquez - al box ha detto ai suoi meccanici che il limite era labilissimo – Crutchlow ha avuto la strada spianata, visto che Rossi non è mai stato in grado di impensierirlo. Il distacco tra i due è rimasto sui due secondi per qualche giro prima di aumentare inesorabilmente verso i sei. Evidentemente la hard anteriore di Crutchlow ha pagato sulla lunga distanza rispetto alla morbida di Rossi, una gomma peraltro molto sfruttata in una grande rimonta dal quindicesimo posto.
 
Rossi infatti è partito dal quindicesimo posto ma con la consapevolezza di aver trovato un ottimo passo nel warm-up. Così, giro dopo giro è risalito fino al secondo posto, senza nemmeno incontrare particolare resistenza da parte degli altri piloti. Al terzo posto si è piazzato un ottimo Maverick Vinales, anche lui autore di una grande rimonta dalla tredicesima posizione. Quarto ha chiuso Andrea Dovizioso, che nonostante il motore della sua Ducati che risucchiava la Suzuki in rettilineo, ha dovuto arrendersi alla superiore agilità tra le curve della moto giapponese.
 
Quinto si è piazzato Pol Espargaro con la Yamaha Tech 3, seguito dall'altra Yamaha ufficiale di Jorge Lorenzo che non è mai riuscito a essere veloce in tutto il weekend; alla fine il maiorchino ha chiuso con venti secondi di distacco dal vincitore. Chiudono la top ten Redding, Smith, Petrucci e Miller, seguiti dalle due Aprilia di Bradl e Bautista. Non classificati, infine, Barbera e Aleix Espargaro, entrambi protagonisti di cadute.
 

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