L’ennesimo duello risolto all’ultima curva: Marquez prova il sorpasso ma esce largo e Dovizioso lo ripassa, mantenendo il vantaggio fino al traguardo. Vale ottimo terzo nella loro scia
Il biglietto da visita della stagione MotoGP 2018? Gli ultimi tre giri della prima gara di Losail. Da vedere, rivedere e far vedere ai ragazzi delle minimoto.
C’è da essere orgogliosi, della nostra Italia delle due ruote: dopo il terzo posto di Dalla Porta in Moto3 e la doppietta primo-secondo di Bagnaia-Baldassarri nella Moto2, altre due soddisfazioni sono arrivate dalla MotoGP. E rispondono ai nomi di Andrea Dovizioso e di Valentino Rossi.
STRATEGIA PERFETTA - Il Dovi ha messo in scena la strategia perfetta. Dopo una partenza così così, è rimasto tranquillo in mezzo al gruppo di dieci piloti che, comandati da Johann Zarco, hanno caratterizzato lo spettacolo di gran parte della gara. A quattro tornate dal termine, dopo aver risalito posizioni, ha attaccato il francese in fondo al rettilineo e, portandosi dietro Marquez e Rossi, è riuscito a sgranare il gruppo. Con un forcing pazzesco nel finale, si è presentato in testa all’ultimo giro ed ha resistito agli attacchi del campione del mondo fino all’ultima curva.
FLASHBACK - Dove, come ormai da “copione non scritto”, Marc ha provato a passarlo all’interno: una mossa coraggiosa ma un po’ oltre il limite della fisica, che l’ha portato ad arrivare leggermente lungo a centro curva e a lasciare 30 cm di spazio. Proprio in quella porzione di “luce” si è infilato di nuovo il Dovi, presentandosi in testa sul rettilineo. La sua Ducati, poi, ha fatto il resto. Aiutandolo, con il suo grande motore, a tenere dietro la Honda numero 93 che tentava di prendergli la scia.
COME UNA VITTORIA - Una vittoria splendida, per la doppia “D”. Con Dovizioso che, in Qatar, centra finalmente il primo posto dopo due secondi. E, soprattutto, fa capire a Marc che anche quest’anno la vittoria del titolo dovrà sudarsela. A proposito dello spagnolo, il fatto che non abbia vinto è una sorpresa ma su questa pista, che storicamente digerisce poco, il secondo posto a mezza moto dal Dovi vale come una vittoria. E non è la consolazione dei perdenti: è la consapevolezza dei forti. Si è difeso alla grande, Marquez, ed è stato l’unico capace di tenere il ritmo del Dovi quando ha iniziato a spingere davvero.
VECCHIETTO VELOCE - Valentino Rossi? Infinito. Il rinnovo del contratto, evidentemente, era segnale di quando bene si sentisse il 39enne in sella a questa Yamaha 2018. E’ stato sempre tra i primi cinque, ha guidato pulito ed efficace e quando, nel finale, Dovizioso ha spinto è riuscito a tenere il passo degli altri due “marziani”. Un terzo posto importante, per come è arrivato e che fa morale in vista delle prossime gare. L’accelerazione rimane il tallone d’achille rispetto a Honda e Ducati ma ritrovarlo al top, in questo modo, è un bene per l’Italia a due ruote.
CAL CONCRETO - Poco fuori dal podio, per un paio di secondi, è rimasto Cal Crutchlow, autore di una gran gara. Il britannico stavolta è stato poco spettacolare ma molto efficace, chiudendo primo di quelli che hanno pagato lo strappo del Dovi ma dimostrando che la Honda 2018 funziona (eccome) e che quando riesce a rimanere in piedi ha il talento per correre con i migliori. A chiudere la top five è stato Danilo Petrucci: piuttosto aggressivo ed efficace fino a metà gara, il ternano ha dovuto gestire nel finale una gomma molto deteriorata, riuscendo a centrare una posizione importante sotto la bandiera a scacchi.
RIMONTA MAV - Vinales? Dopo una partenza difficile e una prima parte di gara in cui non riusciva ad avere il passo dei migliori, nel finale è risalito forte dalla 12esima posizione, rimontando fino alla sesta e mettendo la famosa “pezza” a un week-end iniziato male. Settimo Pedrosa, sempre nel gruppo dei migliori ma quasi mai in grado di affacciarsi al top, seguito da Zarco: il poleman ha preso il comando della gara fin dalla prima curva, rimanendo sempre in testa. Forse ha stressato troppo le gomme, visto che la sua Yamaha è stata vittima di un calo importante nel finale. A chiudere la top ten un opaco Iannone (Rins, con la sua stessa moto, è stato in lotta per le prime posizioni fino alla caduta) e Jack Miller, buon decimo.
BEL DEBUTTO - Da segnalare la dodicesima piazza di Franco Morbidelli, miglior rookie al traguardo con “soli” 16 secondi di distacco da Dovizioso e la caduta di Jorge Lorenzo: mentre lottava per la decima posizione, comunque lontano dal gruppo di testa, lo spagnolo è arrivato lungo in staccata finendo sulla sabbia a causa di un problema al freno anteriore. Un week-end da dimenticare per lui.
Link copiato