Rossi: “Dopo la MotoGP un anno con le quattro ruote”

Rossi: “Dopo la MotoGP un anno con le quattro ruote”

"Ho paura di avere troppo tempo libero quando mi fermerò", dichiara Rossi. "I miei rimpianti? I campionati del 2006 e del 2015, perché sono arrivato all'ultima gara in cima alla classifica..."

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05.09.2018 15:52

Alla vigilia del GP di San Marino e della Riviera Adriatica, gli occhi sono puntati su Valentino Rossi. A quasi 39 anni, e a 20 anni dalla vittoria del primo mondiale, il pesarese ha sempre la stessa voglia di correre. Anzi, ha già dichiarato che quando smetterà con la MotoGP non appenderà del tutto il casco al chiodo.

“Di sicuro correrò sulle quattro ruote. Ho una grande passione per le corse di automobili”, ha detto Valentino in un’intervista allo sponsor Monster Energy. “Dopo la MotoGP voglio fare un altro anno con le quattro ruote. Penso che nel motociclismo sia importante gareggiare in MotoGP, perché è il top. Penso di poter gareggiare per qualche anno con le macchine, non allo stesso livello delle moto, ma è comunque qualcosa che voglio provare”.

PAURA DEL TEMPO LIBERO  Per una persona attiva come Valentino Rossi, del resto, pensare di smettere di colpo è difficile. “Da quando avevo sedici anni la mia vita è stata sempre la stessa: gareggi, torni a casa a rilassarti per due/tre giorni e inizi a prepararti per la gara successiva. Ho sempre fatto così e non saprei fare diversamente! Ho paura di avere troppo tempo libero quando mi fermerò”, ammette Rossi.

Avere 39 anni non è uno svantaggio…’ - Ma oltre ad aver voglia di correre, Valentino è anche veloce. E’ tuttora secondo nel mondiale.

“Mi piace ancora gareggiare con le moto e ho una grande passione. Se fai una vita sana e ti alleni, gareggiare a 39 anni non è uno svantaggio. Continua a piacermi. Voglio fare questo sport finché sono abbastanza forte e capace di lottare per il podio e vincere. Perché no?”, dice Rossi, che dichiara anche di amare molto il campionato della MotoGP.

“Il campionato di MotoGP continua a piacermi molto, anche da guardare in TV. Ci sono così tanti piloti e costruttori che danno il massimo per vincere. Di solito le gare sono molto aperte, quindi nessuno sa in anticipo chi vincerà e ciò è dovuto a Michelin. Credo che abbiano fatto un ottimo lavoro con lo standard ECU, che ha reso le moto più simili tra di loro”, commenta Rossi.

LE VITTORIE – L’obiettivo principale di ogni pilota: vincere. Ma dopo 115 gare concluse al comando, cambia qualcosa? Secondo Rossi, no.

“La sensazione è esattamente la stessa, ma forse è più speciale adesso perché ho vinto tanto in passato durante la stagione, mentre ora vinco meno!”, scherza il pesarese. “Adesso devo anche impegnarmi di più perché i miei rivali sono più forti e più giovani. Comunque provo le stesse sensazioni quando supero la bandiera a scacchi”.

I RIMPIANTI E LE SODDISFAZIONI“Ho vissuto momenti indimenticabili con tante vittorie, ma i miei rimpianti sono i campionati del 2006 e del 2015, perché sono arrivato all’ultima gara in cima alla classifica, ma ho comunque perso due campionati. Se ne avessi la possibilità, cambierei queste cose”, ha dichiarato Valentino.

Alla domanda di quale sia il titolo più significativo, Rossi ha risposto scegliendone tre.

Il 2004, la mia prima vittoria con Yamaha. Il 2008 con Bridgestone, quando ho vinto di nuovo dopo due anni. Il 2001 perché è stato l’ultimo anno della 500 ed è stato speciale per me. È stata un’ultima occasione. Se dovessi sceglierne solo uno, allora direi 2004 perché nessuno si aspettava che vincessi con la Yamaha. Pensavo che ce l’avrei fatta, ma non al primo anno. Pensavo di aver bisogno di almeno un anno di esperienza”, conclude Rossi.

 

 

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