MotoGP, Suzuki: “Risultati oltre le aspettative”

MotoGP, Suzuki: “Risultati oltre le aspettative”
"All'inizio della scorsa stagione non eravamo certi che avremmo potuto ottenere i risultati che poi sono arrivati", spiega il Technical Manager Ken Kawauchi

30.01.2019 ( Aggiornata il 30.01.2019 14:22 )

Da un team in regime di concessioni, alla condizione di potenziale vincitore: il team Suzuki lo scorso anno ha fatto una rapida escalation. Grazie agli sforzi e all’impegno di Andrea Iannone e di Alex Rins il team Ecstar ha messo a segno tre podi consecutivi dal secondo al quarto round della scorsa stagione. Alla gara di Aragon, 14° appuntamento stagionale, hanno accumulato 6 punti nella classifica delle concessioni, il che gli ha fatto perdere il loro stato di team in totale libertà di evoluzione, facendoli rientrare nelle regole standard della MotoGp.

Anche se abbiamo raccolto dei buoni risultati in queste gare, non era così scontata una previsione di come sarebbe andata la stagione”, ha detto il capo del progetto Suzuki MotoGP Ken Kawauchi a proposito dei primi GP del 2018, in un’intervista rilasciata a Motomatters.com.

“In effetti siamo stati fortunati a centrare il terzo posto a Jerez, nato da un incidente tra avversari. Da qui abbiamo però capito che dovevamo fare qualche miglioramento per essere all’altezza dei nostri rivali”, aggiunge Kawauchi.

SENZA RESTRIZIONI - Ma in cosa sono consistiti i benefici del poter effettuare liberamente le evoluzioni?

“Dal Mugello, abbiamo iniziato a utilizzare il nuovo telaio con rinforzo in carbonio mentre ad Assen siamo riusciti a mettere in pista degli aggiornamenti sul motore. Niente di particolarmente importante, ma abbiamo incrementato la potenza e ridotto le perdite di frizione. E’ stato un miglioramento ‘normale’, diciamo”, ha aggiunto Kawauchi.

POTENZIALE DA PODIO - Ad Assen sono stati raggiunti i cinque punti per le concessioni. Era stato previsto?

“Pensavamo che fosse solo una questione di tempo, ma alla fine c’è voluto più del previsto per prendere il sesto punto e perdere il regime di concessioni”, spiega il Project Leader Shinichi Sahara. “All'inizio della stagione, quando i nostri due piloti sono stati costretti a gare difficili per via di alcune cadute, si trovavano in quarta o quinta posizione. Lì abbiamo capito che il potenziale era alto, da podio. Dopo il motore e il telaio l’obiettivo era solo migliorare la stabilità. Abbiamo sviluppato il telaio e molti particolari, poi li abbiamo introdotti a metà stagione per rispondere alle richieste del paddock. Hanno funzionato molto bene nella fase finale della stagione”, conclude Sahara. 

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