MotoGP senza italiani? Meno emozioni

MotoGP senza italiani? Meno emozioni

Il caso-Ducati, con la risposta di Aprilia, ispira una lezione che vale la pena approfondire

Enrico Borghi

25.03.2019 13:26

C'è una frase particolarmente colorita e importante, tra quelle pronunciate da Gigi Dall’Igna nelle scorse settimane: «Questo è il momento di dire che se passa il concetto che i nostri avversari vogliono far passare, rischiamo di essere catapultati nel Far West avendo ammazzato lo sceriffo!». 

In poche parole: cosa succederà, se verrà delegittimata l’autorità? Se lo domanda, provocatoriamente, il direttore generale di Ducati Corse. E la risposta è ovvia: la MotoGP rischia il caos, se tutti inizieranno a fare reclamo alla fine di ogni gara. Non è uno scenario da film drammatico – o comico, dipende dai punti di vista… – ma un’ipotesi spiegata proprio da Gigi Dall’Igna. 

Dall’altra parte, Massimo Rivola, capo del racing Aprilia, spiega le ragioni sue e della sua azienda, e offre una via d’uscita: Andrea Dovizioso si tiene la vittoria di Losail, ma dalla prossima gara la Ducati toglie le appendici davanti alla ruota posteriore, oppure l’utilizzo di questo componente dovrà essere permesso a tutti.  La sentenza attesa per questa settimana potrebbe non risolvere i problemi. Perché «Dopo quello che è successo, niente potrebbe essere più come prima», assicura Dall’Igna. 

 

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