Honda–Ducati: due Case diverse ma con destini che si intrecciano

Honda–Ducati: due Case diverse ma con destini che si intrecciano

Jorge Lorenzo minimo comune denominatore per la casa italiana e quella giapponese. In Ducati, inoltre, un compagno di team continua ad “ostacolare” la corsa al titolo iridato

RBP

03.06.2019 ( Aggiornata il 03.06.2019 11:05 )

Il Campionato Motogp 2019 sta iniziando a mettere in luce due fazioni avverse, che sono anche le case costruttrici che, al momento, sembrano essere più competitive e costanti in ottica mondiale: la Honda e la Ducati.
Due team che sono molto diversi ma che al tempo stesso si somigliano anche per un comune denominatore che è o è stato Jorge Lorenzo. Il maiorchino, infatti, sembra che per gli anni passati in Ducati e adesso in Honda, sia sempre al centro delle polemiche.
E ancora una volta il team di Borgo Panigale, che punta a conquistare il titolo iridato, sembra pestarsi i piedi da sola.

FOCUS JORGE – Nei suoi due anni passati in Ducati, Lorenzo, ha avuto momenti no, ma è riuscito, dopo molta fatica, a portare a casa anche buoni risultati come le tre vittorie del 2018 nel Gp del Mugello, Catalogna e Austria.
Dal momento in cui Jorge è però diventato competitivo con la Desmosedici, si è aperto un altro capitolo in Ducati, ovvero quello relativo ai “problemi” che queste vittorie comportavano. Andrea Dovizioso era in lotta con Marc Marquez per il titolo e Lorenzo non digeriva il fatto di lasciare spazio, in alcune gare, al suo compagno di team.
Un esempio fu la famosa mappa 8 che diceva al maiorchino di farsi da parte durante la gara per far sfilare Dovizioso.
Una volta mandato via dalla Ducati, il numero 99 ha cercato la sua “pace interiore” in Honda: un nuovo team, una nuova aria che all'inizio è sembrata più “fresca” ma che poi, anche qui, dopo soltanto sei tappe lo ha fatto ricadere in un baratro.
E se i problemi con la RC213V, non sono abbastanza, dopo la gara del Mugello è arrivata anche la stangata di Marquez che ha detto che per lamentarsi di come va la moto, Jorge dovrebbe stare davanti.
Lorenzo in risposta a questo, già bastonato a sufficienza da un 13esimo posto, ha cercato di smorzare i toni:”chiedo soltanto che Honda abbia un piano B che ci permetta di fare la moto più facile, soprattutto per me.”
Chissà se la Honda accoglierà questa richiesta o se invece continuerà per la sua strada che è quella di supportare un sette volte iridato.
Intanto, Jorge ha detto di voler andare in Giappone per parlare direttamente con i giapponesi e trovare una soluzione ai suoi problemi.

FOCUS DUCATI – Archiviato il capitolo Jorge Lorenzo, la Ducati per il 2019 è partita in quarta con il veterano Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci che, proveniente dal team Pramac e quindi essendo uno “di casa” con un carattere del tutto diverso da Jorge è sembrato il compagno di squadra perfetto.
Fino ad oggi, quando il Petrux ha “alzato la voce” portando a termine una gara al Mugello che ha costretto il Dovi a chiudere in terza posizione.
Che la Ducati, quindi, sia di nuovo nella stessa situazione del 2018?
Pare proprio di no, dato che Danilo dopo la vittoria, è sembrato quasi chiedere scusa per il risultato, nonostante la sua grande gioia, dicendo che da ora in poi sarà felice di supportare Dovizioso.
Tutti sanno che il primo posto Petrucci se lo è meritato, ma qualcuno ha storto il naso in quanto la vittoria del numero 4 sarebbe stata importante in ottica campionato.
Il Dovi, in ogni caso, avrà modo di rifarsi, ma toccherà aspettare la fine del campionato per capire se questi 25 punti, che sono andati al pilota “sbagliato”, costeranno la vittoria iridata. In quel caso Petrucci, che ha il contratto per un solo anno, potrebbe ricevere la stessa sentenza del “povero” Jorge Lorenzo:”tagliategli la testa!”

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