I due piloti dopo la gara del Mugello hanno avuto la prima discordia, ma chi dei due ha ragione sullo sviluppo della RC213V?
Quando fu data la notizia che Jorge Lorenzo sarebbe approdato al team Repsol Honda, tutti avevano gridato al “dream team”, e non senza una ragione.
Insieme, almeno sulla carta, i due piloti accumulavano qualcosa come dodici titoli iridati, roba grossa insomma, che però, almeno per adesso e soprattutto dopo il Gp del Mugello non sembrano dare i frutti sperati.
Per Jorge, i risultati in gara fino ad adesso non sono stati buoni, e a questi è da aggiungerci quanto accaduto al Mugello dove sono venute fuori le prime vere discrepanze con il compagno di team Marc Marquez.
I PANNI SPORCHI SI LAVANO IN FAMIGLIA – E se è vero che essere un pilota di motogp ti costringe a stare sempre sotto i riflettori, è altrettanto vero il detto che dice che “i panni sporchi vanno lavati in famiglia”.
“Con questa moto si può vincere, come sta dimostrando Marquez, – aveva detto Jorge durante il Gp del Mugello – ma lo può fare solo lui. Questa Honda è complicata, bisogna trovare una soluzione per permettermi di guidarla più facilmente.”
A queste parole se ne sono però aggiunte altre nelle quali il maiorchino “accusava” Marquez di essere il favorito della scuderia Honda e che quindi la moto veniva sviluppata su misura per lui.
Il numero 93 non ha quindi tardato a rispondere:”anche io voglio sempre una moto migliore. Se il mio compagno avesse provato le Honda del passato si sarebbe reso conto che questa al confronto è molto più facile, comunque, se vuoi chiedere delle cose devi stare davanti, altrimenti il team prende i suggerimenti del pilota più forte.”
CHI HA RAGIONE? - Ma in tutto questo polverone sollevato in casa Honda, quindi, chi avrà ragione? Jorge o Marc?
I giapponesi della casa Alata faranno bene a seguire le impressioni dello spagnolo che dal 2013, anno in cui è approdato in motogp al team Honda, è riuscito a vincere per cinque anni?
Oppure dovrebbero ascoltare anche Jorge e cercare di creare una moto più semplice da guidare?
Se guardiamo ai numeri di Marquez, certo, la risposta è semplice, visto che i giapponesi stanno supportando il loro “cavallo vincente”, ma pensando al futuro, forse, dovrebbero riflettere anche su un “piano B”, come chiesto da Lorenzo.
Finchè Marquez resterà in Honda, sarà lui a tenere alti i colori della casa Alata, ma se dovesse, un giorno, andare in un altro team, quale pilota sarà in grado di guidare la RC213V e portarla alla vittoria?
In ogni caso, è scontato dire che, al momento, con un compagno di team come Marquez, a rimetterci sarà sempre il pilota che non riesce ad adattarsi alla moto.
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