Lewis Hamilton: tutte le insidie nella guida di una MotoGP

Lewis Hamilton: tutte le insidie nella guida di una MotoGP

Elettronica, scelta della gomma, difficoltà del tracciato. Il pilota britannico non si può permettere errori.

Patrizio Cacciari

09.12.2019 ( Aggiornata il 09.12.2019 15:12 )

Non ci sono dubbi sul fatto che Lewis Hamilton al volante di un'auto sia un asso. Il pilota britannico in questa stagione ha conquistato il suo sesto titolo mondiale in Formula 1 ed è a un passo dal record di Kaiser Michael Schumacher.

C'è grande attesa per quello che è visto come l'evento mediatico dell'anno nel motorsport, la sfida tra Hamilton e Valentino Rossi sulla pista di Valencia, ma a mezzi "invertiti". Il Dottore guiderà la Mercedes mentre a Lewis toccherà salire sulla M1, insomma non proprio una passeggiata per chi non si è mai confrontato con un prototipo di così alta tecnologia: «Ho guidato abbastanza le moto negli ultimi anni (a Jerez con la Yamaha R1, ndr) - ha detto Hamilton - E anche se ho fatto solo tre giorni in circuito, sono stati incredibili. Vedo sempre la MotoGP insieme ad alcune ragazzi del team ed è un qualcosa che avrei sempre voluto provare fin da quando ero molto giovane. Sarà un'esperienza harcore».

Sarà abbastanza? Guidare una MotoGP non è come mettersi in sella a una derivata di serie, seppur con pacchetto e assetto da gara. Se le prestazioni dei due mondiali di due ruote su alcune piste e in alcuni frangenti si stanno avvicinando, la differenza nello stile di guida resta importante. Pensate solo alla frenata, molto più potente nelle MotoGP, capace di creare qualche grattacapo anche ai piloti che salgono dalla Moto2. Qui potete leggere la nostra analisi riferita alla difficoltà della frenata nell'ultima gara della stagione 2019, disputata proprio a Valencia: «Ogni giroi piloti della MotoGP ricorrono ai freni 9 volte, in maniera piuttosto equilibrata tra i due lati: 5 sono infatti le frenate necessarie ad impostare le curve a sinistra e 4 quelle che servono per le curve a destra», spiegano i tecnici Brembo.

Ma non è la sola difficoltà a cui potrebbe andare incontro Hamilton. Su una MotoGP anche la gestione dell'elettronica è piuttosto impegnativa: impostare una curva richiede un minimo angolo di pendenza, proprio per gestire la potenza mostruosa del motore ed evitare high side. Inoltre: con quali gomme correrà? Con una da qualifica o con un pneumatico meno performante? Le temperature in questo periodo non sono ideali per correre in moto anche se a Valencia è previsto bel tempo. L'ultima insidia riguarda lo stesso circuito Ricardo Tormo di Valencia, una pista corta (4 km circa) e mediamente impegnativa, con curve strette e molto tecniche che di solito si percorrono con marce basse.

Tutti elementi che Lewis Hamilton dovrà memorizzare prima di salire in sella alla Yamaha M1.

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