Lin Jarvis: “Rossi: un nuovo inizio con Munoz”

Lin Jarvis: “Rossi: un nuovo inizio con Munoz”

“A volte è necessario premere il pulsante di reset in una squadra o in un gruppo della squadra”, dice Lin Jarvis a proposito dell’arrivo del nuovo capotecnico David Munoz

 

14.01.2020 ( Aggiornata il 14.01.2020 16:36 )

Nel 2019 Valentino Rossi ha vissuto una delle sue peggiori stagioni, e dall’andamento del 2020 dipenderà il rinnovo con Yamaha. Ma Lin Jarvis è ottimista: secondo l’amministratore delegato di Yamaha Motor Racing, infatti, il pesarese nove volte iridato può ribaltare l’andamento delle cose con l’arrivo del nuovo capotecnico David Muñoz.

Il metodo Vinales

Maverick Viñales, ad esempio, ha beneficiato ampiamente dell’arrivo di Esteban Garcia e Julian Simon lo scorso anno. Adesso sarà Valentino Rossi ad avere un cambiamento in squadra di un nuovo capotecnico per la stagione 2020 della MotoGP: David Muñoz al posto di Silvano Galbusera.

Nel 2019, tra l’altro, in Yamaha è arrivato anche il nuovo project manager della MotoGP Takahiro Sumi ed è tornato il designer dei telaio Kazuhisa Takano.

"Nel corso degli anni abbiamo esaminato più da vicino e modificato alcuni elementi del team", ha detto Lin Jarvis ai colleghi della testata tedesca Speedweek.com.

“Alcuni cambiamenti li abbiamo fatto focalizzandoci non necessariamente sulla squadra, ma molto di più sulla Yamaha M1”, ha precisato Jarvis, facendo riferimento all’incremento della velocità massima, ai problemi di mancanza di trazione e di elettronica.

“Possiamo certamente migliorare il nostro team e i nostri processi di lavoro, ma la moto è al 100% alla base ed è ciò di cui i nostri piloti si sono lamentati. Il caso di Maverick è davvero indicativo delle nostre difficoltà tecniche: quando è venuto da noi alla fine del 2016, ha iniziato molto bene perché la nostra moto era molto competitiva al momento. Abbiamo vinto il mondiale nel 2015. La moto era ancora buona nel 2016. Poi ci siamo persi e i nostri avversari hanno tratto beneficio dall'andare nella giusta direzione e lavorare meglio”, ammette Jarvis.

Ma ora i risultati di Viñales sono tornati a migliorare. “Il cuore è sempre la moto”, spiega ancora l’AD di Yamaha Motor Racing. “Abbiamo anche modificato alcuni elementi nella struttura del nostro team, ma non è stato un cambiamento così radicale. E’ stata più che altro una messa a punto. Ora siamo sulla buona strada”.

Nella squadra di Viñales, infatti, prima c’erano  Wilco Zeelenberg e Ramon Forcada: il primo è stato chiamato dal team Petronas, e Yamaha ha deciso di lasciarlo andare, Forcada invece aveva vinto tre mondiali con Lorenzo, ma non è entrato in sintonia con Viñales e alla fine ha seguito Zeelenberg in Petronas come capotecnico. E sostituire entrambi, per Yamaha, si è rivelata un’ottima decisione. Al suo posto sono arrivati Esteban Garcia come capotecnico, con il quale Viñales aveva vinto il mondiale di Moto3, e Julian Simon come coach. Essendo spagnolo, può trascorrere più tempo con Viñales.

Il reset di Rossi

Ai test di Valencia nel box di Valentino Rossi è arrivato David Muñoz, che ha sostituito Silvano Galbusera come capotecnico.

“A volte è necessario ripartire e premere il pulsante di reset in una squadra o in un gruppo della squadra”, commenta Jarvis.

“Sia Valentino che noi abbiamo sentito che era il momento di fare un cambiamento. Il nuovo arrivato non ha esperienza in MotoGP, ma è più giovane e sembra essere un ingegnere di talento. È un'opportunità per un nuovo inizio. David ha 41 anni e finora ha avuto un buon ruolino di marcia. Era il capotecnico dell'equipaggio di Pecco Bagnaia quando ha vinto il mondiale Moto2 nel 2018. Ha lavorato per VR46 per tre anni e prima ancora con Sito Pons”, ha concluso Lin Jarvis.

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