Esclusiva, Zarco: “La sfida della Ducati non mi fa paura”

Esclusiva, Zarco: “La sfida della Ducati non mi fa paura”© Milagro

"Ho sognato la Honda e temuto che la mia avventura in MotoGP fosse finita. La Ducati è una bella opportunità, e ogni cosa che Dall’Igna promette la mantiene", ha detto il francese

20.01.2020 13:10

Se ti guardi alle spalle, cos’è successo nel 2019?

"Il 2019 è stata una sfida mancata, con la KTM, ma tutto questo mi ha fatto crescere, anche a livello umano. Avevo il contratto biennale, ma visto come stavano andando le cose, non potevo continuare così. Avevo paura di perdere tutto, ho preferito accettare il rischio di non andare più in moto, per cercare altre vie che, alla fine dell’anno, si sono concretizzate".

Ripensando al periodo con KTM, come lo rivivi?

"Non ho nessun rimpianto, e aggiungo che firmare con loro non era stata una scelta totalmente mia. Ero affiancato dal mio ex manager, mi fidavo molto di lui, e infatti forse è stata la troppa fiducia che ci ha spinto a prendere una decisione frettolosa. Ora mi sono messo tutto alle spalle e posso soltanto guardare avanti e sperare in bene con la Ducati".

Hai dimostrato di avere coraggio nel rescindere un contratto milionario: è stato un comportamento anomalo da parte di un pilota.

"Sì, questo sicuramente. Penso che a un certo punto devi capire, nel profondo, cosa vuoi veramente. Non potevo essere contento di essere pagato per non fare nulla. Non potevo vivere così. C’è di peggio nella vita che andare in moto, certo, ma io voglio andare in moto per essere veloce. In quel caso non lo potevo fare ed ero triste, non ho voluto correre soltanto per i soldi. Questo è stato uno step da compiere a livello psicologico. In generale non sono tante le persone che reagiscono così, i soldi in questo mondo fanno quasi tutto, ma non ti danno tutto".

E infine ha bussato alla tua porta Ducati.

"È proprio arrivata all’ultimo momento. Forse potevo parlare prima con loro, ma quando ho avuto la possibilità di guidare la Honda l’ho sfruttata al massimo, non avevo il tempo di preparare un piano B. Sono il manager di me stesso, se devo parlare con qualcuno devo farlo io. Dopo che la KTM mi ha lasciato a casa, a Misano, ho vissuto un periodo strano, così quando mi è arrivata la chiamata della Honda ho accettato subito, considerando che c’era comunque il dubbio sul futuro di Lorenzo. Quando Jorge ha annunciato il suo ritiro, ho pensato che forse la fortuna stava arrivando. Non è arrivata da quella parte, ma il giorno dopo la Ducati mi ha contattato". 

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