Esclusiva, Zarco: “La sfida della Ducati non mi fa paura”

Ora che hai vissuto l’esperienza sulla KTM factory, puoi fare la distinzione tra un team satellite e uno ufficiale?

"Per vincere bisogna lavorare su tanti dettagli, perché la base funziona già al massimo. In un team ufficiale ci sono più persone per lavorare su questi dettagli, tutto qui".

Cosa ti aspetti dal 2020?

"Mi devo porre un obiettivo abbastanza reale e quindi punto alla Top 10. Da lì in poi cercherò di migliorare sempre di più. Se così fosse, mostrerò di avere un buon comportamento per guadagnarmi di nuovo un posto in un team ufficiale, ma con una moto vincente".

La Ducati non è una moto semplice e in passato ha fatto alcune “vittime”, anche piuttosto illustri soprattutto tra chi aveva un passato in Yamaha. Hai dei timori?

"Con quello che ho vissuto (con KTM, ndr) sono stato contentissimo di aver ritrovato buone sensazioni con la Honda. È stato rischioso, ma se non fossi stato capace di andare veloce su una moto che vince con Marc Marquez, significava che forse era meglio smettere. Un po’ com’è successo a Lorenzo".

"Non so perché non riuscisse a sentirsi comodo sulla Honda, forse per i problemi di carattere fisico, capisco la sua scelta di fermarsi. Io non ho avuto un ritmo da podio sulla Honda, ma non sono nemmeno andato piano. Quindi, la sfida della Ducati non mi fa paura, devo essere un pilota. Chiaro che sulla KTM non sono riuscito a farlo, ma loro non hanno ancora una moto che vince. Forse ce l’avranno, ma non so quando e non ho tutto questo tempo. Lorenzo è il pilota che negli ultimi anni ha prima fatto fatica e poi ha vinto con la Ducati, ma nella media tanti piloti con stili diversi sono riusciti ad andare bene sulla Desmosedici, quindi penso che sia una moto piuttosto omogenea. Questo mi dà fiducia".