Bagnaia dalla quarantena: “Ho sposato il progetto Ducati”

Bagnaia dalla quarantena: “Ho sposato il progetto Ducati”

 

 

25.03.2020 18:36

Francesco ‘Pecco’ Bagnaia sente il peso della responsabilità anche durante la quarantena: quest’anno, appena la stagione della MotoGP inizierà, dovrà far bene, perché l’obiettivo è quello di guadagnarsi la promozione nel  team Ducati ufficiale nel 2021. In attesa di vederlo domenica nella gara virtuale del Mugello, in onda su Sky Sport MotoGP alle 15, Bagnaia ha raccontato come si sta allenando durante la permanenza forzata a casa per l’emergenza Coronavirus.

“Come in un film”


"Dal punto di vista fisico possiamo solo allenarci in casa e per fortuna ho degli attrezzi, anche se non è la stessa cosa”, spiega Bagnaia ai microfoni di Sky Sport. “Anche la motivazione è diversa, oltretutto non sapendo quando inizia il campionato è sbagliato allenarsi troppo duramente. Se partiamo tra due mesi, per dire, e in questo intervallo ti alleni al massimo, arrivi a fine stagione che sei scarico. Bisogna fare mantenimento, seguire una dieta ferrea, mangiando nel miglior modo possibile. Si fanno addominali, flessioni, stretching, ma è difficile avere la stessa motivazione in casa.

"Sembra di essere in un film, nessuno di noi si sarebbe mai aspettato una situazione del genere”, aggiunge. “È complicato per tutti in Italia, soprattutto in Lombardia, ma l'unico modo per uscirne è stare a casa".

Per passare il tempo, Bagnaia ha iniziato una competizione virtuale anche sulle quattro ruote: gioca a Gran Turismo con un gruppo di amici.

"Ci siamo quasi tutti, Sanchio (Mauro Sanchini), Valentino, Migno, Fuligni, Pasini, Roberto Brivio e la competizione è bella. Abbiamo il nostro campionato, le ultime tre sfide le ho vinte io e sto andando a prendere Pasini, che è davanti ma non vince da tre gare", ha detto.

“Devo meritarmi il team ufficiale”


Bagnaia non fa mistero che la moto gli manca, ed è convinto di fare bene.

“La sensazione di miglioramento che avevo provato ai test, di ritmo e in generale di prestazione mi manca molto. Penso che mi mancherà per tanto tempo, è questo che temo, ma bisogna adeguarsi”, racconta 'Pecco'.

"L'anno scorso è stato tosto, con troppe cadute che non sono da me, se pensi che nei due anni precedenti sono caduto quattro e sei volte. Quest'anno, ai test, sono partito un po' più cauto per ritrovare il feeling con la moto e ora, con la Ducati 2020 e la squadra attorno a me, posso avere tutto quello di cui ho bisogno per raggiungere i risultati che stiamo cercando. Il mio obiettivo è arrivare in Ducati ufficiale nel 2021, per farlo devo meritarmelo".

I leoni da tastiera


Bagnaia ha parlato poi di Fabio Quartararo, anche lui rookie in MotoGP lo scorso anno, e di quanto poco lo tocchino i commenti negativi che sono piovuti su di lui.

"Fabio ha fatto una stagione al di sopra di ogni aspettativa, anche della Yamaha. Ha fatto dei risultati incredibili, come aveva fatto in precedenza Zarco. Detto questo, i commenti negativi arrivano sempre, però sono la cosa che conta meno perché solo tu sai su cosa stai lavorando, sulle tue difficoltà e su come stai cercando di risolverle”, ha detto saggiamente Bagnaia.

Inutile perdere tempo sui commenti negativi, soprattutto se arrivano da chi non è neanche dell'ambiente, vai solo fuori di testa. Se i commenti arrivano da Ciabatti, Tardozzi o da qualcuno del mio team o della mia famiglia, allora bisogna crescere e imparare, ma per esempio i social sono pieni di leoni da tastiera".

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“Con la Ducati ci siamo quasi…”


Alla domanda se si senta simile a Jorge Lorenzo, per via dello stile di guida che deve essere adattato alla Ducati, Bagnaia ha risposto con un’analisi lucida.

"Io ho sempre corso con un certo stile di guida, prediligendo la percorrenza di curva, e con Ducati questo modo di guidare non paga”, spiega Bagnaia. Stiamo cercando di conciliare i miei punti di forza con quelli della Ducati, che sono la percorrenza con la staccata e la trazione in uscita dalle curve.

“Lorenzo, nel momento in cui è riuscito a capirlo, ha fatto degli enormi passi in avanti e ha vinto due gare. È vero che guardando i due stili di guida sono piuttosto simili sotto certi aspetti. Quando ha capito il meccanismo, ha cominciato a staccare fortissimo ed è un po' quello che è successo a me in Malesia, avevo iniziato a staccare molto forte.

Ora devo cercare di essere più costante con le gomme, penso che ci stia riuscendo come successo anche nella simulazione di gara in gara. Non avevo un passo per vincere, ma per stare tra i primi sette. Non ci basta ovviamente, mi mancavano 3-4 decimi e credo che per la gara li avrei avuti perché mi ero confrontato anche con le prestazioni di Dovizioso, Petrucci e Miller.

“Spero solo che quando ripartiremo ripartirò da qui, anzi ne sono sicuro, perché difficilmente perdo le cose che apprendo. Ci siamo quasi, però non mi sento ancora di dire di essere perfettamente adattato alla Ducati".

Per ottimizzare la sua guida, Bagnaia ha guardato anche i dati di Lorenzo.

“L’anno scorso lo abbiamo fatto soprattutto per la staccata, per come si è evoluta, perché all’inizio frenava in stile Yamaha, fermandosi meno per arrivare allo stile Ducati, con le grandi staccate. Ultimamente guardo i dati di Dovizioso, Petrucci e Miller”.

Ho sposato Ducati


Alla domanda se in alternativa alla Ducati ufficiale arrivasse una proposta dalla Yamaha, Bagnaia è stato chiaro.

"Sarebbe interessante ma non è quello che voglio, sicuramente le offerte di altri team fanno piacere ma io ho sposato da subito il progetto della Ducati, ancora prima di cominciare l'ultima stagione di Moto2 e voglio riuscire a portarla al massimo delle sue potenzialità. Penso che Ducati stia lavorando tanto per ottenere grandi risultati che sta già raccogliendo, ma non è mai abbastanza.

L'anno scorso c'è stato un dominio di Honda e Marquez imbarazzante, l'obiettivo è arrivare vicino a primi sia con i punti sia con i risultati. Io ho voluto Ducati, perché era quello che volevo, però non mi sembrerebbe giusto per nessuno mollare questa sfida. Loro hanno investito molto in me, io ho creduto a loro ed è qualcosa che dobbiamo portare avanti insieme”.

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