Vent'anni fa: Locatelli vince il GP della Malesia classe 125

Vent'anni fa: Locatelli vince il GP della Malesia classe 125

Il pilota italiano nella stagione 2000, in sella all'Aprilia, riuscì a portare a casa anche il titolo iridato

26.03.2020 18:21

L'anno 2000 per Roberto Locatelli fu l'anno del primo titolo iridato ottenuto nella categoria 125cc.
In sella all'Aprilia, in questa stagione, arrivò a vincere cinque gare: Italia, Repubblica Ceca, Spagna, Giappone e Malesia.
Ed è proprio di quest'ultima gara, che venne corsa il 2 aprile 2000 che oggi vi vogliamo raccontare.

Gli inizi nel Motomondiale


Nato a Bergamo il 5 luglio del 1974, nel 1993 divenne campione nella Sport Production classe 125cc, per poi debuttare, l'anno successivo nel Motomondiale (categoria 125cc) nel Gp del Mugello.
In questa sua prima gara del Campionato del mondo, che disputò come wild card in sella all'Aprilia ottenne il decimo piazzamento.

Nei due anni successivi (1997 -1998), iniziò la sua esperienza vera e propria nel Motomondiale in sella alla Honda, ma fu soltanto nel 1999 che passò all'Aprilia iniziando a concretizzare i suoi risultati, così come il sogno del titolo iridato.

Nel 1999, il primo anno in sella all'Aprilia del Vasco Rossi Racing, ottenne il quarto posto nella classifica generale, mentre il 2000 fu l'anno nel quale arrivò a mettere le mani sul titolo della 125cc, unico titolo conquistato nella sua carriera.

GP della Malesia 2000


La prima gara che vinse nella stagione 2000 fu quella della Malesia, secondo Granpremio andato in scena quell'anno e che vide vincere Kenny Roberts Jr in 500cc, Shin'ya Nakano in 250cc e Roberto Locatelli in 125cc.

Per il Loca, la stagione 2000 iniziò con il quarto posto ottenuto nel Gp del Sudafrica, mentre a Sepang arrivò a vincere portandosi davanti a Y?ichi Ui in sella alla Derby e a Mirko Giansanti, in pista con la Honda del team Benetton Playlife. L'allora 26enne Locatelli riuscì a completare tutti e 19 i giri a disposizione tagliando il traguardo dopo 43 minuti e mezzo e riuscendo a dare 16 decimi al suo principale avversario Ui.

Partito dalla terza posizione in griglia, alle spalle di Noboru Ueda e Arnaud Vincent, Locatelli riuscì a compiere il suo giro più veloce in 2:16.145 al quinto giro a disposizione, ma non fu suo il fastest lap della giornata in quanto, a cinque giri dalla fine, per cercare la rimonta su Y?ichi Ui, Mirko Giansanti aprì al massimo il gas arrivando a girare in 2:16.138, 7 millesimi più veloce di Locatelli.

La sfida in questione, però, non fu facile per nessuno di questi tre piloti: per il giapponese, preso dalla foga di vittoria, la poca concentrazione mentre si trovava al comando, gli fece perdere ben 5 secondi in soli sette giri.
Ovviamente, ad approfittarne fu Locatelli che, con Giansanti nella sua scia, riuscì a tenere botta fino alla fine andando a prendersi la vittoria.

La lotta fu serrata fino all'ultimo anche per il secondo e terzo posto e grazie ad un po' di lucidità ritrovata, vide Ui prevalere sull'italiano Giansanti. Alla fine della gara, i piloti a tagliare il traguardo furono venti, ovvero tutti ad eccezione del thailandese Suhathai Chaemsap che si ritirò durante l'ultimo giro.

Su tutti, però, la gioia di Locatelli fu la più grande, non la prima in carriera visto che aveva già vinto nel 1999 sia nel GP di Francia che in quello d'Italia, ma fu la prima del 2000, quella che lo avrebbe accompagnato fino alla conquista del tanto agognato titolo italiano.

“Visto quanto era in difficoltà – disse Locatelli a fine gara riferendosi a Ui in un'intervista pubblicata da Motosprint in edicola pochi giorni dopo la gara – se non l'avessi attaccato avrei potuto smettere di correre!”

Il campionato


In quella stagione, il giapponese Ui, ma anche lo spagnolo Emilio Alzamora, conosciuto oggi per essere il manager di Marc e Alex Marquez, furono i piloti che più dettero del filo da torcere a Locatelli, sebbene il nipponico arrivò secondo nella classifica iridata a 13 lunghezze da Locatelli, mentre l'iberico arrivò terzo a 27 punti.

La vittoria del titolo iridato, la prima per l'italiano, non gli permise però di vincere anche il titolo costruttori, che invece andò alla Honda per soli 5 punti.

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