Esclusivo, Capirossi: “State in casa, l’emergenza non è finita”

Esclusivo, Capirossi: “State in casa, l’emergenza non è finita”

“Sono passate quasi quattro settimane, la gente pensa che sia tutto a posto. Invece stanno ancora morendo tante persone e tante altre si stanno infettando. Se teniamo il virus sempre in moto, non finisce mai”, è il monito di Loris Capirossi

07.04.2020 ( Aggiornata il 07.04.2020 13:14 )

Loris Capirossi sta trascorrendo la quarantena da Coronavirus nella sua casa di Montecarlo, con la moglie Ingrid e il figlio Riccardo, che pochi giorni fa ha compiuto 13 anni.

“Adesso che non si può fare veramente niente mi rendo realmente conto di quanto le piccole cose possono fare la differenza”, ci dice il tre volte iridato. “La nostra quarantena è come quella italiana, serve compilare il certificato per uscire, e usciamo al massimo una volta la settimana io o mia moglie per fare la spesa. Per il resto siamo completamente chiusi in casa. La mia unica fortuna, e mi ritengo un privilegiato per questo, è che ogni tanto m’infilo nel mio garage e faccio i miei ciappini”, dice Loris, che non dimentica il dialetto imolese.

Capirex tuttofare


Ma oltre ad occuparsi delle moto in garage, Capirossi si dà da fare anche in casa.

“Siccome sono un tuttofare e faccio l’elettricista, il muratore, il piastrellista, mia moglie mi ha fatto fare mille cose in casa: ho cambiato delle luci, ho sistemato un muro, risiliconato tutta la vasca…

E tuo figlio Riccardo come passa la quarantena? Dalle foto che posti su Instagram è davvero cresciuto!

“Ha compiuto 13 anni pochi giorni fa: thirteen years old, quindi è diventato teen-ager. Qui a Monaco continua a fare scuola online, dalle 8.30 alle 4 del pomeriggio, con un’ora di break a mezzogiorno. Fanno tutte le materie come a scuola, e questa è una cosa positiva, anche perché riempie tre quarti della giornata".

Una situazione surreale


“Per il resto ce la passiamo abbastanza bene, perché siamo abituati a stare in casa e ci piace anche… immagino che però dev’essere davvero difficile essere obbligati a stare in casa per chi non ama starci.

"Stiamo comunque vivendo la situazione con ansia, perché stiamo osservando cosa sta succedendo in giro per il mondo ed è molto triste: è veramente brutto vedere tutte queste persone che muoiono. Preghiamo tutti i giorni che finisca il prima possibile e ringraziamo i medici e gli infermieri che si fanno il mazzo per far star bene noi. E’ una situaziome veramente surreale. Nel 2020 non mi aspettavo di vivere una situazione del genere, anche perché tutto il mondo è in quarantena”.

È tutto fermo, anche i campionati…

“Lo sport è la cosa minore in queste situazione: passiamo in secondo, terzo piano. La cosa più importante è che tutti siamo in salute, poi noi in qualche modo ripartiremo.

“Siamo pronti e potremmo iniziare domani se lo stato di emergenza fosse finito. Possiamo ancora organizzare un buon campionato: anche se si dovesse partire a metà agosto, potremmo organizzare prima i Gran Premi in Europa e poi le trasferte in Asia e Australia “, aggiunge Capirossi.

Il monito: "Non è a posto niente"


Poi Capirossi lancia un monito severo a chi, in questi giorni, esce di casa per motivi futili.

“La cosa che più mi stupisce è che la gente continua ad uscire, ad andare in giro: non capisco perché facciano tutto questo. Siamo tutti in pericolo. Bisogna stare attenti, perché finché non capita a te, è tutto facile. Invece se sei bravo e la gestisci nel modo migliore, ne esci prima.

“Con il fatto che adesso sono quasi quattro settimane di quarantena, la gente pensa ‘è tutto a posto’ e si sentono liberi di andare in giro. Invece non è a posto niente: stanno morendo tante persone e tante se ne stanno infettando. Se non diamo al virus la possibilità di girare prima o poi finisce, ma se lo teniamo sempre in moto non finisce mai”, ammonisce Capirossi.

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