Il pilota del team LCR ha raccontato la sua esperienza in Ducati, ha parlato delle doti di Marc Marquez ed è stato comprensivo nei confronti di Jorge Lorenzo
Questo difficile periodo caratterizzato dalla pandemia del Coronavirus, Cal Crutchlow lo sta passando in California, con l’inseparabile moglie Lucy e la figlia Willow, lontano dalla sua Isola di Man, famosa per il Tourist Trophy. L’inglese è stato intervistato da Marieta Evans e ha ammesso che se volesse correre il TT dovrebbe fare i conti, per prima cosa, proprio con sua moglie: “Mai dire mai, ma questa volta dico mai. Adoro l’Isola di Man, il TT è un evento speciale, molto diverso da quello che sono abituato a fare. Mi piace guardarlo, ma se decidessi di correre poi dovrei divorziare”.
L’ultima volta che è salito in sella alla sua Honda è stato nei test del Qatar, dove proprio la casa alata pare aver trovato dei problemi, ma Crutchlow ha spiegato: “Trovare dei problemi è positivo, grazie a questi puoi dare informazioni per migliorare. Abbiamo fatto un buon lavoro, Honda ha lavorato bene sia sul motore sia sull’elettronica e in Qatar ci siamo resi conto che bisogna migliorare l’aerodinamica. Con il mio stile di guida posso dare informazioni neutrali che sono importanti”.
Crutchlow: “Honda ha migliorato motore ed elettronica”
Con la sua stessa moto Marc Marquez ha vinto finora sei titoli nella top class e di lui ha detto: “Marquez è veloce con qualunque moto o gomma. Nessuno è come lui. In pista ci sono molti più piloti come me”. Lo scorso anno Lorenzo (che qui è tornato a parlare della sua avventura in Ducati) non è riuscito nella sfida con Honda e l’inglese ha spiegato: “Posso capirlo. Se si fosse dato più tempo si sarebbe adattato, ma i piloti sono impazienti. Lui è uno che ha vinto e con Honda faticava a centrare la top 10. Dopo le cadute che ha avuto, a Barcellona e poi ad Assen, è normale che non ha più guidato come prima. Sono stati due incidenti importanti”.
Infine l’unico pilota inglese della MotoGP ha parlato del suo anno passato in Ducati, il 2014: “Mi ha aiutato a crescere come pilota guidare la Ducati. Non è stato facile, ma sarei potuto essere veloce con quella moto. Poi le cose sono andate diversamente e sul mercato avevano deciso di puntare sulla coppia Dovizioso-Iannone”.
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