KTM apripista nel post lockdown: come si reinventerà il paddock MotoGP?

KTM apripista nel post lockdown: come si reinventerà il paddock MotoGP?

La Casa austriaca è scesa in pista per dei test privati al Red Bull Ring con tante nuove regole da seguire e un numero risicato di tecnici all'interno del box

Presente in

28.05.2020 12:22

Mascherine per piloti e tecnici, poche persone (rispetto al solito) in giro per i box, ecco come potrebbe cambiare il volto del paddock non appena ripartirà la stagione 2020. Intanto, a dare il primo feedback in merito alla ripartenza è stato il team KTM che ieri ha girato al Red Bull Ring austriaco con tutte le dovute precauzioni.

Pedrosa in giro con la mascherina


Come riporta il giornale tedesco Speedweek, i piloti, ovvero Pol Espargarò e Dani Pedrosa, gli unici presenti in quanto sono stati i soli che sono riusciti a raggiungere l'Austria dalla Spagna, hanno utilizzato tutte le dovute precauzioni imposte dalle restrizioni per il covid-19.

Dani Pedrosa appena arrivato in circuito indossava la mascherina e per parlare con i tecnici ha mantenuto la distanza di sicurezza, mentre Pol Espargarò, nonostante non indossasse la mascherina ha rispettato tutte le norme igieniche e di distanziamento.

Solo tecnici e meccanici dall'Europa


Certo è, che questi primi test, che continueranno anche nella giornata di oggi, non sono stati facili da un punto di vista organizzativo: l'altro pilota KTM ufficiale Brad Binder, ad esempio, non è riuscito a partecipare ai test in quanto, abitando in Sud Africa, non ha potuto spostarsi fino in Europa.

La stessa cosa è accaduta anche a diversi meccanici, capotecnici e tecnici in generale. Ai test hanno potuto prendere parte soltanto 22 persone provenienti da Gran Bretagna, Paesi Bassi, Spagna, Italia e ovviamente dall'Austria stessa.
“Abbiamo cercato di portare un team base per questi test – ha detto il Direttore KTM Motorsport Pit Beirer - con dipendenti che lavorano nel reparto corse nelle vicinanze. Ovviamente coloro che non vengono dall'estero rappresentano in questo momento un vantaggio. La maggior parte di questo team è stato organizzato con il nostro team test MotoGP con sede a Munderfing, quindi non abbiamo lavorato con il team di Pol originale. Avevamo però il suo capotecnico Paul Trevathan, che veniva dai Paesi Bassi. Stessa cosa per Dani. Per il momento, abbiamo portato il minor numero possibile di stranieri in Austria.

Come cambierà il paddock?


L'organizzazione KTM rappresenta una base di partenza delle regole che ritroveremo sicuramente anche per l'inizio del Campionato, anche se, con le dovute tempistiche, riusciranno a raggiungere il paddock anche i membri dei team che in questo momento si trovano fuori dall'Europa.

Senza dubbio, però, il volto del paddock cambierà a partire dalle mascherine che dovranno essere indossate da tutti, il test per il covid-19 che verrà fatto prima di entrare in circuito e la distanza di sicurezza da tenere anche dentro il box.

Cambierà quindi anche il modo di comunicare tra pilota e meccanico? Sicuramente si. Di certo i “capannelli” sul pilota non appena rientra dalla pista troveranno un'altra metodologia. Wirless, Wi-fi, sicuramente qualcosa si inventeranno. Non sarà facile, come del resto non lo è per nessuno sport che in questi giorni ha visto un accenno di ripartenza, ma in qualche modo la MotoGP riuscirà a spuntarla sul covid-19. Le basi senza dubbio ci sono.

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi