GP a Jerez a porte chiuse: “scelta unanime e ben ponderata”

GP a Jerez a porte chiuse: “scelta unanime e ben ponderata”

Dorna insieme al Governo andaluso e al Consiglio comunale di Jerez hanno optato per questa decisione viste le tante restrizioni ancora in atto e la spesa ulteriore che avere il pubblico avrebbe comportato

25.06.2020 09:56

Se soltanto ieri aleggiava nell'aria la possibilità che il GP di Jerez, primo appuntamento del Calendario MotoGP 2020, potesse svolgersi a porte aperte e quindi con il pubblico presente, è arrivata la notizia ufficiale che invece nessun tifoso sarà presente in circuito. Le cause vanno ovviamente nella direzione delle restrizioni dovute al coronavirus, ma anche al fattore economico.

La proposta iniziale


Per i Gran premi del 19 e 26 luglio che si svolgeranno sul circuito di Jerez de la Frontera, il Consiglio comunale della città aveva espresso la richiesta di poter far partecipare anche il pubblico tenendo in considerazione le limitazioni della capienza e le varie normative legate al covid-19. Il tutto riferendo a Dorna che per la città questo appuntamento sportivo rappresenta una “straordinaria opportunità per l'immagine di una città sana e sicura.”

La decisione finale


Purtroppo però, dopo l'incontro tra Dorna, Governo andaluso e Consiglio comunale di Jerez si è arrivati al secco “no” e all'unanimità è stato deciso che le gare verranno fatte a porte chiuse.

A dare la spiegazione relativa a questa importante decisione è stato il governo andaluso che in una nota stampa, riportata da Crash.net ha scritto: ”Diversi fattori sono stati analizzati nel prendere la decisione, tra cui i limiti di capacità del circuito in fatto di quantità di tifosi accessibile, che verrebbero ridotti a un terzo per rispettare i requisiti relativi al distanziamento sociale per evitare nuove infezioni e con essa un possibile focolaio di covid-19".

In più, consentire l'accesso al pubblico significherebbe una spesa ulteriore per il circuito e l'organizzazione.
“Quindi – come è scritto ancora nella nota stampa - tutte le parti hanno convenuto che nelle circostanze attuali gli sforzi dovrebbero concentrarsi sulla garanzia della sicurezza di team e personale, sulla continuità della gara, evitando le concentrazioni di persone.”

In realtà la notizia non stupisce poi molto, viste tutte le restrizioni che ci sono al momento e che il coronavirus in alcune parti del mondo è ancora in fase ascendente o nel picco.

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