Marquez: “Nono titolo? Non credo Rossi mi farà i complimenti”

Marquez: “Nono titolo? Non credo Rossi mi farà i complimenti”

Il pilota spagnolo spiega anche la sua strategia per la nuova stagione: ”attaccherò gli avversari dal lato psicologico”

14.07.2020 ( Aggiornata il 14.07.2020 11:22 )

Il Campionato del mondo MotoGP è pronto a riaccendere i motori a partire da questo weekend a Jerez de la Frontera e come ogni anno, ripartirà la lotta al titolo iridato nonostante questa stagione veda al momento soltanto tredici gare confermate in calendario. Chi sarà il più forte, veloce e capace di adattarsi a queste particolari condizioni?

Per Marc Marquez, otto volte campione del mondo, questo 2020 potrebbe essere l'anno del nono titolo iridato, cifra che lo vedrebbe raggiungere il rivale Valentino Rossi.

Obiettivo vincente


“Ogni anno l'obiettivo è quello di vincere il mondiale – ha detto il pilota Honda a Daily Star - solo nel 2013 (il suo primo anno in MotoGP) non è stato così. Quell'anno l'obiettivo era vincere gara per gara e provare a lottare per la conquista del titolo.” Marc, adesso, è decisamente cresciuto e in sella alla RC213V con la quale ha firmato un contratto quadriennale ha intenzioni serie, mirate senza dubbio alla vittoria del campionato.

“I complimenti? Non m'interessano”


Se Marquez riuscisse a conquistare il nono titolo, raggiungerebbe il record di Valentino Rossi, un traguardo davvero molto importante ma di certo il numero 93 non si aspetta i complimenti del Dottore: ”Non ho mai preso di mira un nome o un numero - ha proseguito - e quest'anno proverò a vincere, l'anno prossimo anche. Se dovessi arrivare a quota nove, non so se Valentino mi farà i complimenti e sinceramente non m'interessa. Tra noi piloti quando vinciamo ci congratuliamo sempre. L'anno scorso quando ho conquistato il titolo Rossi è venuto a complimentarsi con me”.

Strategia 2020


In ogni caso il campione spagnolo, è focalizzato per il momento sull'inizio della stagione 2020 e l'obiettivo resta quello di essere costante gara dopo gara. L'asso nella manica da lanciare all'occorrenza? La carta “psicologica”.

“L'anno scorso - ha spiegato in un'altra intervista a Daily Star - non sempre sono stato il più veloce in pista, ma ero in grado di ottenere comunque la vittoria. Questa è la cosa più importante. Posso attaccare gli avversari dal lato psicologico, se sei il più veloce devi vincere quindi è normale”.

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