MotoGP, GP Jerez: le PAGELLE

MotoGP, GP Jerez: le PAGELLE© Milagro

Quartararo vince il primo Gran Premio, meritando la ovvia promozione. Buoni voti per Vinales e Dovizioso, bocciato il duo Aprilia. Rimandati i più titolati della categoria: MM93 e VR46

20 luglio 2020

Primo Gran Premio stagionale e conseguenti nostri “giudizi”, proposti dopo il torrido weekend di Jerez de la Frontera. Le valutazioni non si basano esclusivamente sull'ordine di arrivo, bensì, godono di vari parametri. Come sempre.

La classe MotoGP racconta la vittoria di Fabio Quartararo, ottenuta con una cavalcata solitaria. Bravissimo il francese, ma la scena è stata (quasi) tutta di Marc Marquez, capace di errori, rimonta, sorpassi e caduta. Il campione è uscito dall’Angel Nieto con le ossa rotte e critiche al chiaro scuro: ha fatto bene a rischiare o avrebbe dovuto accontentarsi? Ogni risposta è valida ma non definitiva. 

I promossi


Fabio Quartararo - Voto 9

Il francese vince il primo Gran Premio nella Top Class, dopo un 2019 da Rookie of the Year. Era ora, ha detto lui, incredulo di avercela fatta. Ebbene sì, adesso El Diablo fa parte dei pretendenti reali al titolo, vantando doti di guida, freddezza e la giusta esperienza. La prova del nove (come il voto meritato) arriverà proprio domenica. INDIAVOLATO

Maverick Vinales - Voto 8,5

Il catalano del team Yamaha Monster aveva dato, per un attimo, l’impressione che, come l’anno scorso, stesse perdendo feeling di guida e posizioni in gara. Invece no: grazie ad un colpo di reni e con maggior dosi di carattere da quelle viste nel 2019, Maverick è tornato a girare con tempi da podio. Come il secondo gradino calpestato. REATTIVO

Andrea Dovizioso - Voto 8

Terzo posto, che sorpresa! Sorpresa, perché usare questa parola? Basti guardare i fogli pdf del weekend: Andrea non era tra i favoriti della gara e, anzi, le Desmosedici gemelle di Bagnaia e Miller andavano più forte. O meglio, Pecco e Jack risultavano più rapidi del Dovi. Però, lo 04 ha avuto pazienza, usando mestiere e cervello nel momento decisivo, rimarcando come Ducati non sia la moto più veloce del lotto. PAZIENTE (ma per quanto?)

Jack Miller - Voto 7,5

Mezzo punto più basso rispetto a Dovizioso, per il podio perso nel finale. Sino alle ultime battute di gara, l’australiano era stato pressoché perfetto: in realtà, Jackass meriterebbe pure un bel voto 8, perché l’unico in grado di ribadire ad un sorpasso subito da Marquez, con carattere. Tuttavia, poi Marc lo ha infilato nuovamente. MAMMA HAI VISTO? HO SUPERATO MARQUEZ (giusto per un attimo)

Franco Morbidelli - Voto 7

Non una brutta valutazione, ma nemmeno il massimo. Consideriamo che il compagno di garage - El Diablo - abbia vinto il Gran Premio, mentre l’italo brasileiro è giunto solo quinto. “Solo” quinto, perché si è trovato a battagliare con una M1 in mezzo alle strabordanti Ducati e KTM, vendendo comunque cara la pelle. L’altra Yamaha Petronas, però, ha vinto il Gran Premio. SECONDA GUIDA

Pol Espargarò e Miguel Oliveira - Voto 6,5

Promossi e poco più. Ci si aspettava di meglio, sappiamo che le RC16 siano super ufficiali e dotate di prestazioni in costante crescita. Pol e Miguel hanno guidato benissimo, ma è loro mancato il pizzico di incisività nelle ultime battute. Il caldo ha cotto la gomma posteriore, costringendo lo spagnolo ed il portoghese a chiudere un po’ il gas. PARZIALIZZANTI

Francesco Bagnaia - Voto 6,5

Vorremmo dargli di più, poiché ben consapevoli del suo valore e di quanto fatto sino al warm up. Molto bravo Pecco, però contavamo su un paio di posizioni meglio avanzate nella classifica finale. Poi, una nota: perché dichiarare di non pensare al podio? Insomma, se non ci crede il pilota, chi ci dovrebbe credere?! MISCREDENTE

Danilo Petrucci - Voto 6

Acciaccato ed offeso. Oppure, offeso ed acciaccato. Dipende dall’ordine di preferenza: offeso dalla scelta Ducati di lasciarlo partire, acciaccato dalla botta prese nel test pre Gran Premio. Comunque, anche grazie a diversi ritiri, per Danilo un buon nono posto, che non è il risultato a cui ambiva ad inizio anno. CORNUTO E MAZZIATO

I bocciati


Takaaki Nakagami - Voto 5,5

Sotto il pallido fondoschiena, il giapponese ha una RC 213V e gode di un trattamento HRC che in tanti vorrebbero. Lui non la sfrutta appieno, infatti, entra in top ten favorito da errori e ritiri altrui. Molto poco per un pilota al secondo anno di MotoGP, iniziato coi soliti patemi caratteriali e lo sguardo mesto. TIMIDO E PALLIDO

Johann Zarco - Voto 5

Lo ha detto Ruben Xaus:Johann vuole la Ducati ufficiale? Deve meritarsela”. Potremmo chiudere qui il commento, ma andiamo avanti: il piazzamento del francese rispecchia quelli ottenuti con KTM nel 2019, quando ra un pilota factory e molto ben pagato. Poi, ha preferito cambiare. Commento finito. SCELTE DISCUTIBILI

Alex Marquez - Voto 4,5

Lento e goffo, goffo e lento. Senza esagerare: con una mano rotta, il fratello Marc sarebbe più veloce del totalmente integro Alex, non pronto alla MotoGP. Perlomeno, non pronto alla Honda ufficiale, moto che tutti vorrebbero e che molti guiderebbero meglio. IMPREPARATO

Coppia Aprilia - Voto 4,5

Dispiace, ma dobbiamo bocciare entrambi. Vabbè, Bradley è un passista, direte voi. Sì, ma ha in mano una Aprilia RS-GP ufficiale. Vabbè, Aleix dà sempre il 100%, direte voi. Sì, ma deve concretizzare. Con un motore castrato di circa (1000 giri, abbiamo capito bene?!) forse era impossibile fare meglio. CASTRATI

Tito Rabat, Brad Binder, Iker Lecuona e Joan Mir - Voto 4

Tutti segati, come si dice alla fine della prima media. Non la birra, beninteso. La scuola. Ecco i motivi: Tito corre in MotoGP da mezza carriera ed ancora annaspa a fine gruppo. Brad aveva la possibilità di entrare in top ten, l’ha sprecata. Iker ha uno stile esageratamente bello, ma rischia troppo. Joan rischia troppo e dovrebbe essere più paziente. EVVIVA LA SCUOLA!

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Rimandati di lusso


Marc Marquez - S.V.

Invalutabile, perché appartenente ad un gruppo di marziani scesi in terra e dal tocco spaziale. Due errori, è vero, ma decine di prodezze per Marc. Nessuno guida come lui, nessuno lo ha fatto e chissà chi lo farà. Marquez superava gli avversari in ogni modo: all’interno, all’esterno, in frenata, curva o accelerazione. Gli altri sembravano... esattamente come chi ha scritto questo articolo. Fermi. Il campione esce dall’Angel Nieto ferito ma non demoralizzato. VOGLIAMO RIVEDERLO PRESTO

Valentino Rossi - S.V.

Chi l’ha visto? Oppure: vi piace vederlo così? A noi no, perché ricordiamo che sorta di campione si tratti e quale sia il suo valore. Appunto: considerando il blasone del nove volte iridato, ha senso per lui correre per una mesta top ten e ritirarsi a causa di problemi (i soliti) tecnici? Parlare e scrivere è facile, sappiamo che dovremmo vivere la situazione e poi giudicarla. Resta il fatto che un Rossi così NUN SE PO VEDE (E MANCO SE DEVE)

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