Il fondatore del team SIC58 Squadra Corse sottolinea il carattere mostrato da Marc. Lo stesso che aveva Marco: “Vedere lui e mio figlio in gara sarebbe stato fantastico. Ci saremmo divertiti un botto”.
A catalizzare l’attenzione in questo secondo fine settimana a Jerez de la Frontera è Marc Marquez, che una manciata di giorni dopo l’operazione all’omero - fratturato la scorsa domenica - è tornato in circuito per provare a correre il GP di Andalusia.
Un gesto da vero Campione? O una mossa folle? Niente di tutto questo per Paolo Simoncelli, che ai microfoni di Sky MotoGP loda la scintilla di passione che anima l’otto volte iridato e chi, come lui, scende in pista ogni fine settimana, per farci divertire.
“Questi sono ragazzi straordinari, quel qualcosa che hanno dentro, ce l’hanno e basta. Quindi, sono fantastici. Mi sono emozionato, perché quando vedi delle cose così, con una voglia terribile di correre, questo carattere forte…”, dice il team manager della SIC58 Squadra Corse, a cui il carattere e la determinazione di Marc hanno ricordato il figlio Marco. “Vedere lui e mio figlio in gara sarebbe stato fantastico, perché sono due con lo stesso carattere. Ci saremmo divertiti un botto”.
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A sorprendere Paolo, quindi, non è stato tanto il rientro lampo di Marquez, quanto il fatto che il suo GP di Spagna si sia concluso nella ghiaia di Jerez. “La cosa che mi ha stupito onestamente è stata il fatto che sia caduto - ha spiegato -. Perché quando entri in trance agonistica così, di solito non cadi. Ti puoi permettere tutto. O ha fatto un errore, o è proprio sfortunato”.
Ma la tenacia di Marc potrebbe spingerlo fino a salire sul podio dell’Andalusia? Un finale difficile da pronosticare, ma qualunque risultato non andrà a intaccare lo spessore dell’impresa di Marquez. “Se finisse la gara, sarebbe già grande - conclude Simoncelli -. A volte io penso ‘questo, quando corre normale, corre al 60%, al 70%?’ Questa è la domanda da farsi”.
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