Pirro: “Ducati non sarà meno forte puntando sui giovani”

Pirro: “Ducati non sarà meno forte puntando sui giovani”© Milagro

"Come abbiamo visto anche le altre Case puntano sui giovani", ha detto il collaudatore della Ducati, che vede il divorzo con Dovizioso nell'ottica di un ricambio generazionale

16.08.2020 ( Aggiornata il 16.08.2020 12:48 )

La notizia del giorno, nel sabato del GP d'Austria, è stata quella della separazione tra Andrea Dovizioso e Ducati. Un fulmine a ciel sereno per alcuni, un divorzio preannunciato per altri, ma in entrambi i casi, un annuncio che ha sollevato lo stesso interrogativo: lasciarsi dopo otto anni è la scelta giusta per entrambi?

Da Petrucci a Stoner, passando per Miller, i rider in Rosso hanno parlato tutti di una grande perdita per la Casa di Borgo Panigale, sottolinendo, in alcuni casi, come la gestione dei piloti non sia esattamente il punto di forza della squadra. Ma nel paddock del Red Bull Ring c'è una voce fuori dal coro ed è quella del collaudatore del Ducati Michele Pirro, giunto in Austria per sostituire il convalescente Francesco Bagnaia.

"Come abbiamo visto anche le altre Case puntano sui giovani", ha detto a Sky Sport MotoGP il pilota temporaneo del team Pramac, che vede la separazione nell'ottica di un cambio generazionale, che permetterà alla Ducati di crescere e rafforzarsi, dando spazio alle giovani leve.

"Io non credo che la Ducati sia meno forte - ha continuato Michele -. Sicuramente è da costruire, perché comunque Dovi non è che è arrivato e abbia vinto subito. Ci abbiamo messo un po' di anni. Magari, va fatto così anche con i giovani. E magari ce n'è più di uno che va seguito".

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Un'opportunità per Zarco?


Tra i giovani di cui parla Pirro spera di rientrare anche il non più giovanissimo Johann Zarco. Il trentenne transalpino non ha mai fatto mistero del suo desiderio di guidare una Desmosedici factory e ha commentato l'uscita di Dovi dall'emisfero Ducati, sottolineando come l'addio del forlivese potrebbe essere di buon auspicio per il suo 2021.

Consegnandogli, se non proprio la moto ufficiale, almeno quella satellite del team Pramac, che potrebbe presto trovarsi a dover sostituire anche Francesco Bagnaia, oltre al già promosso Jack Miller.

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"È strano che Dovi non abbia confermato niente fino ad ora - ha detto il francese -. Adesso abbiamo la conferma che il prossimo anno non correrà in MotoGP. Quindi, per me, vuol dire sedersi a parlare: voglio restare con Ducati, fare il lavoro migliore che posso e vedere se mi merito o meno la Ducati ufficiale".

"Ma in ogni caso, il gruppo Ducati lavora bene insieme. Quindi stiamo a vedere - ha continuato Zarco, alludendo magari a un possibile approdo in Pramac, qualora l'accordo con la squadra ufficiale non fosse fattibile -. Per me significa che c'è un pilota in meno, quindi ho ancora più possibilità di restare in MotoGP il prossimo anno. Che è la cosa più importante". 

"Se ricordate, solo pochi mesi fa il mio più grande interrogativo era: 'posso restare in MotoGP per qualche anno?' - ha concluso - 'Sì, per il 2020, ma non so proprio per il 2021'. Ora, per il 2021, sembra che abbia più chance".

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