MotoGP: Dovizioso-Ducati un divorzio prevedibile

MotoGP: Dovizioso-Ducati un divorzio prevedibile

Il forlivese ha dato l’addio alla casa di Borgo Panigale dopo 8 anni e tre secondi posti iridati con una decisione ben ponderata, tutt’altro che inaspettata

17.08.2020 ( Aggiornata il 17.08.2020 18:23 )

Quando è arrivata la notizia dell’annuncio di Andrea Dovizioso di non voler più continuare con Ducati, in pochi ne siamo rimasti sorpresi. Il “tira e molla” andava avanti da mesi, complice anche la pandemia del Coronavirus e questa attesa della Casa costruttrice, di voler guardare i risultati delle prime cinque gare, è sembrata, almeno da fuori, un voler prendere tempo.

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Dovizioso, oggettivamente, non aveva più nulla da dimostrare. Dopo otto anni, grandi vittorie, uno sviluppo della moto tanto ottimo da arrivare alla Desmosedici GP attuale, c’erano tutti i presupposti per vedere il matrimonio (quasi) tutto italiano diventare decennale.

Invece qualcosa è andato storto. Le motivazioni sono tutte racchiuse nella frase: “Non c’erano le condizioni per andare avanti”, che vuol dire tutto e vuol dire niente. I veri motivi sono e restano privati. Ora c’è bisogno che l’ambiente resti sereno. Dopo la vittoria in Austria, Dovizioso paga solo 11 punti di distacco dalla vetta iridata e la lotta al titolo è completamente aperta.

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Nessuno meglio di lui


Dovizioso era ormai diventato il simbolo Ducati, e lui questo lo porta con orgoglio. Con la moto è un tutt’uno, negli ultimi anni è stato l’unico rivale di Marc Marquez. Difficile ad oggi trovare uno meglio di lui sulla Desmosedici, e a dirlo sono in primis i risultati.

Qualcosa probabilmente si era spezzato all’interno del contesto e l’intelligenza e il coraggio hanno permesso a Dovizioso di riuscire a prendere la decisione giusta. Per quanto sofferta, e senza un concreto piano B. Ora è meglio concentrarsi solo sul titolo, per chiudere così questo rapporto nel migliore dei modi.

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