MotoGP Misano, Rossi: “Mi dà fastidio aver perso il podio”

MotoGP Misano, Rossi: “Mi dà fastidio aver perso il podio”© Milagro

"Sarebbe stato un fatto storico insieme a Franco e Pecco" Il pilota Yamaha analizza la sua prestazione poi tesse le lodi ai suoi ragazzi della Academy Morbidelli e Bagnaia

13.09.2020 19:22

Valentino Rossi può dirsi comunque soddisfatto della prestazione mostrata in gara. Certo gli dà un po’ fastidio aver perso il podio all’ultimo giro ma è comunque contento per il passo mostrato e soprattutto la crescita dei suoi ragazzi Morbidelli e Bagnaia che hanno fatto primo e secondo.

Il Dottore analizza la sua gara parlando anche della scelta delle gomme, cruciale soprattutto nel finale di gara condito da un paio di errori che non gli hanno permesso di rimanere sul podio. 

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“Mi sento comunque contento”


Il "Dottore" analizza con molta lucidità la sua gara, perfetta fino al sorpasso finale subito da Mir alla curva del Tramonto all’ultimo giro. Un sorpasso che gli ha fatto perdere un podio in compagnia di Morbidelli e Bagnaia per replicare quanto fatto in Moto2 con Marini-Bezzecchi-Bastianini.

E’ un gran peccato – esordisce Rossi – al momento sono comunque contento perché quello che resta dopo la gara con l’adrenalina ancora in corpo è la bella prestazione. La cosa importante è essere competitivi, guidare bene e fare una bella gara, però mi dà davvero fastidio non essere sul podio perché qui a Misano è sempre bello, indimenticabile e poi stare con Pecco e Franco mi sarebbe piaciuto da matti: sarebbe stato un po’ come al Ranch. Un evento storico se ci fossimo stati tutti e tre, al top della categoria regina delle moto”.

Valentino poi analizza nel dettaglio la sua gara parlando di cosa c’è ancora da migliorare: “Ci sono delle cose dove dobbiamo ancora crescere, se fossi stato un pelo più veloce ce l’avrei fatta. Dobbiamo lavorare sulla nostra prestazione e cercare di essere più forti la settimana prossima”.

"Serpi in seno"


Rossi trova anche il modo di scherzare sul suo futuro e su quello dell’Academy: “L’errore è stato quello di pensare al futuro un po’ troppo presto. Mi piace correre, mi diverto e sono ancora piuttosto competitivo. Ci siamo allevati delle serpi in seno (ride, facendo riferimento a Morbidelli e Bagnaia) però rimane una grandissima soddisfazione, penso che rimanga una cosa unica in uno sport di alto livello. Qui siamo al top delle gare di moto mondiali e se tutti e tre oggi fossimo riusciti a salire sul podio sarebbe stata una cosa più unica che rara. Da una parte mi dispiace molto perché l’unico che mancava ero io però dall’altra sono contento”.

Poi prosegue, ridendo, sul discorso Academy: “Durante la gara mi sono chiesto diverse volte di chi diavolo fosse l’idea di fare l’Academy. Non so se è stata una buonissima idea. A vedere oggi decisamente no. Però vederli lì davanti per noi è una soddisfazione perché lavoriamo insieme tutti i giorni. Non solo io ma anche Uccio, Albi, Carlo e tanta gente in VR. Abbiamo fatto una cosa bella per il motociclismo italiano, siamo contenti perché siamo dei grandi appassionati di questo sport, ci piace fare le gare, peccato che siano diventati forti così presto però quando smetterò tra una decina d’anni potremo vedere ancora le gare con i nostri piloti. Per quello siamo contenti”.

"Il Mondiale? Siamo tutti vicino, non c'è un favorito"


Rossi chiude la sua intervista parlando anche del Mondiale, un sogno mai del tutto sopito: “Sta cominciando a diventare interessante. Io personalmente devo andare un po’ più forte per lottare per il campionato, però se oggi fossi finito secondo, sarei a soli 10-11 punti dalla vetta. Siamo tutti lì vicini e non c’è un favorito chiaro perché tutti hanno i loro problemi. Quartararo ha iniziato forte però con la pressione di essere in testa al campionato abbiamo visto che fa degli errori. Adesso è in testa Dovizioso ma questa è una delle sue stagioni più difficili degli ultimi anni, mi sembra in difficoltà con la Ducati, non si sa cosa farà l’anno prossimo, una situazione davvero strana. Io sono a 18 punti, ci sono ancora tante gare, dobbiamo fare il massimo e non mollare perché può succedere davvero di tutto.”

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