I 7 passi del divorzio Dovizioso - Ducati: 4, 3 domande scomode a Paolo Ciabatti

I 7 passi del divorzio Dovizioso - Ducati: 4, 3 domande scomode a Paolo Ciabatti© Milagro

Luglio 2019 - Per capire meglio la gestione dei piloti della Casa di Borgo Panigale, abbiamo fatto una chiaccierata con il Direttore Sportivo di Ducati Corse, che ci ha parlato della partenza di Jorge Lorenzo

14.09.2020 15:24

1. C'è un'opinione secondo la quale Ducati non sa gestire i propri piloti. Lo dico perché in Ducati si ripetono situazioni che potremmo definire conflittuali. Prima lo scontro tra Iannone e Dovizioso; poi tutta la storia del mancato rinnovo di Lorenzo e Petrucci che ha parlato delle differenze nei rinnovi dei contratti. La mia domanda è: è il Reparto Corse a gestire i piloti? È una persona sola che se ne occupa, o un gruppo?

"Per prima cosa, è Gigi Dall'Igna a gestire il Reparto Corse. Della gestione dei piloti, di solito, ce ne occupiamo Gigi Dall’Igna, Davide Tardozzi e io. Ed è incluso anche Claudio Domenicali nella decisione di ingaggiare un pilota. Detto questo, devo dire che non sono d'accordo con ciò che è stato detto sulla cattiva gestione Ducati. Non capisco perché i giornalisti critichino costantemente Ducati, perché penso ci siano situazioni molto complicate in altri team, se non peggiori".

Per esempio, come è stata gestita la partenza di Lorenzo dalla Ducati?

"Con Jorge, il problema è stato il fatto che c'è voluta una stagione e mezza per essere competitivi. Come sappiamo, metterlo sotto contratto è stato un investimento molto importante. E per valutare le performance di un pilota devi sempre valutare i risultati che ottieni considerando il loro costo. E per valutare le prestazioni di un pilota devi sempre valutare i risultati che stai ottenendo considerando il loro costo. È logico, no?"

Abbiamo assunto Jorge per essere Campione del Mondo, o almeno per provare a lottare per il titolo nel primo anno, ma le cose sono andate come sono andate. Il secondo anno, il modo in cui sono iniziate le cose ha creato una situazione difficile. Penso sia perfettamente comprensibile che a un certo punto stessimo pensando di fare qualcosa di diverso. Questo è ciò che è successo. La decisione è stata presa dopo Le Mans. Sapete dov'era Jorge a Le Mans in termini di profitti…"

"Dopo la Francia era già stato deciso che non sarebbe stato positivo per lui o per noi continuare su questa linea. Se adesso mi chiedi: avreste preso una decisione diversa dopo il Mugello e Barcellona, dopo due vittorie? Sarei completamente onesto: certamente! Ma ci sono momenti in cui devi prendere una decisione. E in quel momento quello che succesde, succede".

Ma l'accordo è stato rescisso dal Reparto Corse, o è stato lui a firmare per Honda prima che comunicaste la vostra decisione?

"Sono successe diverse cose, Jorge ha deciso di firmare con Honda prima che gli comunicassimo la nostra decisione, perché credo pensasse di non avere chance di restare in Ducati. Per questa ragione ha firmato con Honda. Ma è anche vero, devo dire, che stavamo già parlando con Petrucci. Non era un segreto perché siamo stati molto chiari con il manager di jorge, dicendogli che avremmo aspettato, ma che se i risultati avessero continuato ad essere quelli che erano, non ci sarebbe stata alcuna possibilità di continuare".

2. Quanto risente oggi la Ducati dell'impatto dell'ingaggio di Jorge Lorenzo?

"Quando abbiamo deciso di scommettere su Jorge Lorenzo, la situazione generale era abbastanza diversa; adesso è un'altra cosa. Abbiamo ancora un budget importante, ma dobbiamo prestare un pochino più attenzione a quanto spendiamo in generale, per i piloti, ecc".

All'epoca, l'arrivo di Jorge Lorenzo era stato deciso con Audi?

"La decisione era stata presa da Ducati, ma era stata approvata dal consiglio Audi, perché era un investimento davvero importante. È stata una procedura al di fuori delle normali regolamenti Ducati".

C'è stato un supporto economico da parte di Audi per portare a termine il contratto con Jorge Lorenzo?

"Sono dettagli che non possono essere condivisi, ma Ducati fa sempre ciò che deve fare con i suoi soldi".

Il budget con cui lavora il Reparto Corse è un freno alla lotta con la Honda, la vostra grande rivale? Se aveste più budget sareste più competitivi? Intendo a livello tecnico.

“Per un ingegnere il budget non è mai sufficiente, ma questo è normale, è nel DNA di tutti gli ingegneri. Se hai un budget illimitato puoi pensare di provare soluzioni che potrebbero avere il 10% di possibilità di successo… Ricordi quando è iniziata la MotoGP 4T? Non so se sia vero, ma dicono che un costruttore giapponese abbia realizzato un 3 cilindri, un 4 cilindri e un 5 cilindri per vedere quale fosse la soluzione migliore. Nel nostro caso penso che al Reparto Corse Ducati facciamo tutto quello che dobbiamo fare e abbiamo un budget sufficiente per far evolvere la moto come vogliamo. Devi concentrarti di più sulle cose concrete, non puoi lanciare le cose per aria per vedere come vanno..."

3. Sogni un giorno di avere in Ducati Marc Marquez?

"Penso che in questo momento tutti i team e i costruttori, un giorno, vorrebbero vedere cosa sarebbe capace di fare Marc Marquez con la loro moto. Ma adesso siamo concentrati sul presente e su ciò che accadrà nel 2021. I sogni non sono pratici in questo mondo, devi lavorare e vedere che succede. Se qualcuno come la Honda ha il miglior pilota, qualcosa che promuove i suoi risultati, l'unico modo per batterlo è dare dare ai tuoi piloti un vantaggio tecnico o cercare un'alternativa, puntando su qualcuno nuovo".

"In linea di principio questa è la teoria. Ma non dobbiamo dimenticare che l'anno scorso abbiamo vinto sette gare e l'anno precedente sei… Vale a dire, che è possibile battere Marquez; non è imbattibile. È chiaro che, in alcuni circuiti, quando abbiamo vinto, avevamo un vantaggio tecnico, non è un segreto. In questa stagione i nostri rivali hanno evoluto le loro moto: la Yamaha a quanto pare sta andando bene, non tanto con Valentino, ma con Quartararo quasi sempre e a volte con Maverick; Suzuki c'è quasi sempre con Rins e qualche volta anche con Mir; Anche la Honda si è evoluta molto. Questo è un campionato più competitivo. In questo momento, logicamente, stiamo lavorando per migliorare la nostra moto, cosa che al Reparto Corse non abbiamo mai smesso di fare; non ci si ferma mai".

Hai sempre detto molto chiaramente che Ducati non è in MotoGP per stare al secondo posto, ma per vincere.

"Esatto, non siamo felici di essere secondi, non è l'obiettivo Ducati: non lo è mai stato né lo sarà mai. Ti dico anche che sappiamo tutti che Marquez è un pilota eccezionale e che senza di lui la Honda non avrebbe vinto nessun titolo mondiale dopo Stoner nel 2011. Senza Marquez i loro numeri sarebbero stati molto diversi, nonostante fino allo scorso anno avesse nelle proprie fila un campione come Pedrosa, e dal 2015 a un altro grande pilota come Crutchlow nel team LCR".

"Continueremo a lavorare per migliorare ed evolvere la moto per dare ad Andrea e Danilo qualcosa in più che permetta loro di combattere sempre davanti. I piloti stessi possono anche evolversi e migliorare; penso che potrebbero lottare più in alto di quanto non siano adesso, almeno su alcuni circuiti. Loro lo sanno e stanno lavorando sulle proprie parti ... direi che abbiamo un ottimo pacchetto".

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