MotoGP, Joan Mir: da seconda guida a contendente al titolo

MotoGP, Joan Mir: da seconda guida a contendente al titolo

Dopo aver studiato bene la Suzuki lo scorso anno, il maiorchino riesce oggi a sfruttarne il potenziale e in poche gare è diventato il peggior incubo di Quartararo

09.10.2020 ( Aggiornata il 09.10.2020 11:12 )

Quando la stagione in corso è iniziata, a luglio inoltrato, in pochi avrebbero scommesso qualcosa su Joan Mir come vincitore in MotoGP, e oggi, otto gare dopo, il pubblico si è già dovuto ricredere. Che la Suzuki fosse una delle moto più equilibrate in pista - se non la migliore - questo era già apparso nei test invernali, e su Alex Rins, vincitore lo scorso anno di tre GP, le aspettative erano tante.

Inizio difficile


L’obiettivo dello spagnolo era, senza tanti giri di parole, il titolo. Ma la sfortuna si è messa in mezzo e Rins si è trovato infortunato ancor prima di iniziare. I problemi alla spalla non gli hanno permesso di scendere in pista nel primo appuntamento di Jerez, per poi tornare – e soffrire – subito dopo, ma in piena riabilitazione. E nella prima gara di Jerez la casa di Hamamatsu sembrava anche abbastanza in difficoltà, con Joan Mir che era caduto “per un errore solo mio”. Con zero punti iniziava così Suzuki la stagione in cui celebra i 60 anni nel mondo delle corse.

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L'incantesimo


Invece al secondo GP, anche questo disputato a Jerez, Mir ha iniziato a mandare segnali positivi. Un buon quinto posto finale aveva incoraggiato sia il pilota sia il team, che sapeva di cosa Joan fosse capace. E dopo un altro errore a Brno, il 23enne ha tirato fuori la giusta dose di grinta e determinazione e ha scalato la classifica in maniera sorprendente, senza più fermarsi.

Exploit


Il suo primo podio della categoria regina l’ha firmato in Austria, nella prima gara, conquistando un brillante secondo posto. Al secondo appuntamento sulla pista austriaca si è poi dovuto accontentare di un quarto posto, per poi calare il tris nelle gare successive: terzo a Misano 1, secondo a Misano 2 e secondo anche a Barcellona (qui le pagelle di Carlo Pernat). Qualcosa di incredibile, ma che non è arrivato per caso, bensì dopo aver lavorato sodo l’intera stagione passata, aver studiato al meglio la GSX-RR e aver modificato il proprio stile di guida, quando i riflettori erano tutti puntati su Rins.

Pericoloso in campionato


E così si presenta al nono appuntamento stagionale, a Le Mans, pagando solo otto punti dal leader Fabio Quartararo, ed entrando di diritto nella lotta al titolo iridato. Con le sue rimonte sul finale è riuscito a riprendere il francese, che nel frattempo aveva vissuto diversi momenti di difficoltà, e ora Mir è alla piena ricerca della sua prima vittoria in MotoGP. Basta “solo” che migliori nelle qualifiche per partire il più avanti possibile in griglia di partenza, poi potrebbe essere davvero imbattibile.

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