"Non ho pensato alle qualifiche, ho girato molto con le gomme usate. Non sento la pressione del leader, ma quella di pilota veloce e competitivo. La Yamaha non chiude le curve come la Suzuki"
Si è chiusa con il quinto tempo assoluto la prima giornata di prove da leader di campionato per Joan Mir, che continua a restare ai piani alti della classifica sfoggiando il suo ormai classico sorriso sincero. Lo spagnolo è cosciente di quanto fatto finora, ed anche il weekend di Teruel sembra partito con il piede giusto.
“Il quinto tempo è positivo, anche perché non abbiamo lavorato prettamente sulla qualifica bensì sulla gara. Ho girato tanto con le gomme usate - confessa - ed ho avuto davvero delle ottime risposte, utilizzando due moto con assetti diversi, e quando ho montato le nuove non ho impiegato molto a fare un tempo soddisfacente”.
Durante la giornata non è mancato un piccolo incontro ravvicinato in pista tra Joan e Fabio Quartararo, che una volta rientrato ai box ha segnalato ai suoi come la Suzuki sia pregevole nel chiudere alla corda le curve.
“Ho incontrato Quartararo in pista perché siamo usciti dai box nello stesso momento, ma non c’è molto altro da dire, abbiamo entrambi usato i primi momenti per scaldare la gomma media all’anteriore. Dice che la Suzuki chiude bene le curve? La sua moto non lo fa”.
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Come detto Mir continua a mostrare il suo classifico sorriso, che in fondo è quello di un ragazzo che, come lui stesso conferma, sta vivendo il suo sogno.
“Non mi piace dire molto che sono primo in classifica generale, sto vivendo un sogno e cerco di sfruttare il momento, per non farmi sfuggire l’occasione. Mi sto divertendo quest’anno: non sento la pressione di chi si gioca il titolo, ma quello di chi si sente veloce e competitivo”.
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