MotoGP, Valencia: da 329 a 129 km/h in 4", in fondo al rettilineo

MotoGP, Valencia: da 329 a 129 km/h in 4", in fondo al rettilineo

Il Ricardo Tormo è il meno impegnativo tra i circuiti spagnoli e delle nove frenate, solo una è considerata difficile, mentre cinque sono di media difficoltà

03.11.2020 ( Aggiornata il 03.11.2020 16:02 )

Il tracciato intitolato a Ricardo Tormo ospiterà la dodicesima (ecco gli orari del GP d'Europa) e tredicesima gara della stagione e non è un tracciato che impensierisce particolarmente i tecnici Brembo, che assistono tutti i piloti della top class. Infatti, in una scala di difficoltà da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà 3, ovvero il più basso delle quattro piste spagnole.

Caratteristiche


La pista è la più corta della stagione, con i suoi 4.005 m, e le moto qui circolano in senso antiorario, affrontando molte più curve a sinistra (9) che a destra (5). Ospitando dal 2002 l’ultima gara della stagione, qui team e piloti sono abituati a correre nel mese di novembre, e non avranno quindi sorprese con le tipiche temperature.

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Le pastiglie


In MotoGP le pastiglie sono in carbonio, questo perché il coefficiente d’attrito e la costanza di rendimento a caldo garantiscono una frenata potente, uniforme e stabile, senza che si verifichino fenomeni di fading, ossia allungamento della leva o del pedale. Ogni pastiglia pesa solo 50 grammi, meno della metà della variante stradale, e la sua durata non supera i 900 km.

Quanto vengono usati i freni?


La pista è caratterizzata da curve strette e tecniche, dove si usano spesso le marce basse: in 6 curve la velocità d’ingresso è inferiore ai 100 km/h. I freni sono utilizzati 9 volte al giro, 5 nelle curve a sinistra e 4 in quelle a destra. In un giro intero i freni sono in funzione per 29 secondi, lo stesso valore del GP di Catalogna, a fronte dei 33 secondi del MotorLand Aragon e di Jerez. Solo in due punti gli spazi di frenata superano i 150 metri, mentre in un altro paio di sezioni risultano addirittura inferiori a 90 metri. ?

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La più impegnativa


Solo una è la frenata considerata davvero difficile dai tecnici della Casa bergamasca, ed è la prima dopo il traguardo, l’unico punto in cui superano i 300 km/h.
Le moto passano da 324 km/h a 129 km/h in 4,2 secondi in cui percorrono 251 metri. Per riuscirci i piloti esercitano un carico di 5,6 kg sulla leva del freno e subiscono una decelerazione di 1,5 g mentre la pressione del liquido freno raggiunge i 12,1 bar.?
Delle altre frenate, cinque sono considerate mediamente impegnative, mentre le restanti tre sono "leggere".

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