Yamaha risponde alle critiche: “Nessun vantaggio, solo un errore”

Yamaha risponde alle critiche: “Nessun vantaggio, solo un errore”

Si alza il polverone nei paddock. Per Ducati e Suzuki è una situazione strana quella in casa Yamaha. Il Team manager Jarvis fa il punto della situazione

Francesco Sottil

07.11.2020 15:24

Piloti si, piloti no. é questo il dubbio amletico che sta scaldando il clima all'interno dei paddock.

Secondo molti, la pena inflitta a Yamaha non basta. I 3 piloti coinvolti (Vinales, Quartararo, Morbidelli) hanno comunque gareggiato con dei motori irregolari, e per molti, ciò basterebbe per penalizzare anche i piloti stessi con una detrazione di punti in classifica mondiale.

Secondo il box Ducati si è creato un precedente pericoloso all'interno del motomondiale, mentre Suzuki guarda al futuro affermando che un eventuale vittoria di Yamaha del titolo causerebbe diversi problemi e metterebbe nell'ombra la casa di Iwata

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Jarvis: "Bisogna comprendere la realtà"


La risposta di Jarvis non si è fatta attendere ed ai microfoni di Sky Sport MotoGP si è così espresso:

"Sinceramente da una parte capisco le cose che hanno detto (Ducati e Suzuki) perché è giusto che dicano così, ma dall’altra non è mai stato un vantaggio per noi. Alla fine quest’anno abbiamo avuto tanti problemi nel gestire la situazione, persino adesso che con questo gp abbiamo dovuto usare il sesto motore per Maverick".

"Riguardo la storia del 'precedente', credo che per ogni regola ed ogni situazione si deve considerare bene la realtà dei fatti, e la cosa che mi da fastidio, è che oggi in tanti parlano e dicono che noi siamo stati più forti e avvantaggiati, ma così non è stato, non si è verificato nessun vantaggio di cui noi abbiamo goduto, solo un errore fin dall’inizio", ha aggiunto il Managing Director della Casa di Iwata.

Come il costruttore giapponese aveva già affermato in precedenza, Yamaha non ha operato in malafede, ha semplicemente commesso un grande errore agli inizi della stagione 2020, senza rendersi conto di aver violato il regolamento. Ignari, come la casa costruttrice i tre piloti sotto accusa, che a sole tre gare dal termine sono ancora in corsa per il titolo mondiale.

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