GP Europa, Rossi: “Se Yamaha lavorasse meglio, potremmo ottenere di più”

GP Europa, Rossi: “Se Yamaha lavorasse meglio, potremmo ottenere di più”© Milagro

“Il motore è un grosso problema per noi”, ribadisce Valentino al termine dell'ennesima gara senza punti, in cui è stato costretto al ritiro da un problema al propulsore della sua M1

08.11.2020 ( Aggiornata il 08.11.2020 20:00 )

A Valencia è arrivato l'ennesimo zero, il quarto consecutivo, per un Valentino Rossi che in questo 2020 sembra non trovare pace. Questa volta a tradirlo è stato il motore della sua M1, ammutolitosi dopo pochi giri. 

"È un peccato. Avevo bisogno di correre, stare sulla moto per 27 giri, ma sfortunatamente si è fermata a causa di un problema elettronico", esordisce Rossi. La Casa di Iwata continua a soffrire e non solo per l'affidabilità: "C'è qualcosa che non abbiamo capito riguardo le gomme: ad Aragon la Yamaha aveva vinto con Morbidelli, qui abbiamo sofferto con il grip", analizza il Dottore. 

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"I nostri motori sono i più lenti e poco affidabili" 


Valentino sottolinea da anni le aree in cui ritiene che la Casa dei tre diapason è in ritardo rispetto alla concorrenza e non manca di farlo anche in questa occasione: "Il motore è un grosso problema per noi, siamo i più lenti sul rettilineo ma abbiamo problemi di affidabilità, è difficile terminare la stagione con così pochi motori. I motori sono congelati, ma non è una scusa, in MotoGP puoi compiere molti interventi su come migliorarlo. Se la Yamaha riuscisse a lavorare meglio e nella giusta direzione, potremmo ottenere di più".

Sotto la lente d'ingrandimento del 9 volte campione del mondo c'è anche il calendario 2020, fitto e con molte gare ravvicinate: "All'inizio della stagione non pensavo che la situazione relativa al Covid-19 avrebbe avuti molti effetti. Ma andare ai circuiti nei momenti sbagliati - a Jerez faceva troppo caldo, a Le Mans troppo freddo - utilizzando le gomme di una stagione normale è molto difficile, correre su pochi circuiti e più volte è molto complicato. Meglio così che niente, ma questa situazione ha grandi effetti sul campionato".

Ultima battuta sulla Suzuki, dominatrice a Valencia e in testa al Mondiale con Mir: "Faccio i miei grandi complimenti a Davide Brivio e a suo fratello Roby. Siamo amici, abbiamo lavorato assieme. Sono riusciti a fondere il metodo di lavoro giapponese con quello italiano ed europeo. Non è un caso che la Suzuki vada così forte".

Uno zero che brucia, ma il pesarese potrà rifarsi tra una settimana, nella seconda gara consecutiva in programma sul circuito valenciano.

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