MotoGP, Dr. Costa: “Bisognava pensare prima al trapianto per Marquez”

MotoGP, Dr. Costa: “Bisognava pensare prima al trapianto per Marquez”

Il Dottor Claudio Costa ci ha spiegato la situazione che sta vivendo il campione spagnolo: ”Il ritardo di consolidazione dell'osso poteva da subito essere un campanello di allarme”

12.11.2020 12:47

Viste le notizie arrivate questa mattina da Valencia, da parte del nostro invitato Manuel Pecino, abbiamo contattato il Dottor Claudio Costa, medico che ha curato i più grandi campioni del passato, in merito alla situazione di Marc Marquez. In vista ci sarebbe un possibile terzo intervento che riguarderebbe un trapianto osseo.

“Poteva succedere”


“Il fatto che sia tornato a correre subito – spiega il Dottor Costa - può aver fatto si che l'omero fratturato non abbia avuto immediata voglia di guarire. Ma un omero fratturato, in alcuni casi, può comunque andare incontro al fatto che non voglia guarire. Con viti o placca normalmente guarisce in 3 mesi però delle volte capita che faccia un ritardo di consolidazione e purtroppo spesso non guarisce. In questo caso si ricorre al trapianto. Questa è la via da seguire per poter mettere a posto finalmente quest'osso”.

Per il Dottor Costa, l'idea del trapianto sarebbe dovuta balenare in testa molto prima ai medici che hanno seguito Marc: “Tenendo conto che se l'osso è bene allenato ma ci si accorge che il recupero tarda ad arrivare, l'intervento doveva essere fatto prima. Se ad un certo punto vedevano che il recupero tardava ci voleva un occhio che diceva di tagliare la testa al toro ed intervenire”.

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Il limite di non ritorno


Fermo restando che per il Dottor Costa il primo intervento con l'utilizzo del chiodo sarebbe stata la soluzione migliore, non se la sente comunque di “condannare” l'operato dei medici che hanno curato Marquez: “I medici hanno sperato che la frattura da sola riuscisse a guarire - ha proseguito - e gli hanno dato il tempo di vedere che questo succedesse, però c'era un limite di non ritorno, ad un certo punto bisognava decidere, in quanto la stagione 2021 si stava avvicinando. Anche se ci volessero 4 mesi invece che 6, come ipotizzato, Marc sarebbe già in ritardo e tornerebbe a marzo a stagione già iniziata".

"Non posso dire quale fosse il limite massimo perchè non ho le lastre a disposizione ma anche il ritardo di consolidazione dell'osso poteva da subito essere un campanello di allarme e quindi da subito poteva essere tenuta in considerazione la possibilità del trapianto”.

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Fatto più unico che raro


Infine, il Dottor Costa analizza l'incidente avvenuto a Marquez: “Nella mia carriera di dottore dei piloti - ha concluso - mi sono capitati rarissimi casi di piloti che hanno riportato la stessa frattura di Marc Marquez. L'omero è un osso che ai piloti si rompe molto raramente. Questo può far ben sperare per Marc. Una volta che sarà tornato in sella sarà difficile che gli ricapiti un incidente simile e una frattura simile”.

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