Il maiorchino, settimo al traguardo a Valencia 2, è l’ultimo in ordine di tempo ad iscrivere il suo nome nell’Albo d’Oro della MotoGP. Farlo con una Suzuki rende l’impresa ancora più speciale perché sono passati 20 anni dal titolo di Kenny Roberts Jr in 500

Da Sheene a Mir, passando per Schwantz e Kenny Roberts: gli iridati Suzuki in MotoGP/500

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Joan Mir ha scritto il suo nome tra i grandi della MotoGP vincendo il titolo al suo secondo anno nella classe regina del Motomondiale e con una gara d’anticipo sulla fine della stagione. Lo spagnolo al contempo ha riscritto la Storia della Suzuki riportando il titolo piloti ad Hamamatsu per la gioia incontenibile di Davide Brivio, suo team manager, e di Franco Uncini, campione per Suzuki nel 1982.

Il maiorchino dunque è il sesto pilota della casa ad aver centrato il titolo nella classe regina e nell’ordine cronologico succede a Kenny Roberts Jr che 20 anni fa in sella alla RGV500 vinse il titolo della 500, primo ed unico titolo per lui in carriera. 

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Ecco i piloti Suzuki che hanno centrato il Mondiale in 500/MotoGP:

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<h2>Barry Sheene, 1976 & 1977</h2>

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Il primo campione del Mondo per Suzuki in 500 è nientemeno che l’indimenticabile Barry Sheene, capace di fare la doppietta 76-77 con la RG500.

La stagione 76 fu molto particolare, partita con lo scontro tra case e Federazione per la decisione della FIM di dividere la stagione in due tronconi cambiando i punteggi e conteggiando quindi solo i tre migliori risultati nella seconda parte.

Le case ritirarono i team interni affidando le moto ufficiali a formazioni esterne come gli importatori. Heron era l’importatore per la Suzuki che aveva come pilota di punta Barry Sheene oltre a John Williams e John Newbold.

Suzuki dominò completamente la stagione con Barry Sheene, 5 successi per lui, campione del Mondo e 13 piloti su 15 della casa di Hamamatsu. .

Nel 77 Sheene bissa il titolo centrato l’anno prima con 6 vittorie davanti all’americano Steve Baker in una stagione che vedeva due sole case presenti, Suzuki, che continuava ad affidare le sue RG500 ufficiali al team Heron, e Yamaha, che si ripresenta in grande stile dopo la ritirata dell’anno prima con le moto ufficiali gestite dal reparto corse di Iwata.

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<h2>Marco Lucchinelli, 1981</h2>

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La stagione 1981 vive ancora sul dualismo Yamaha-Suzuki. La Casa di Hamamatsu si presentava al via con Mamola, Crosby e Lucchinelli mentre da Iwata rispondevano con il campione uscente Kenny Roberts e Barry Sheene, passato dall’altro lato della “barricata” dopo i due titoli in Suzuki. Mamola e Roberts furono i protagonisti iniziali della stagione: 2 vittorie per Kenny ed una per Randy nelle prime tre gare mentre per Lucchinelli un avvio non proprio brillante.

Alla distanza nel corso della stagione esce fuori il talento di Marco Lucchinelli, capace di centrare 5 vittorie importantissime (Francia, Olanda, Belgio, San Marino, Finlandia) condite da 7 pole position. Il nono posto in Svezia consegna a Lucky il primo ed unico titolo mondiale in carriera con 105 punti contro i 94 di Mamola.

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<h2>Franco Uncini, 1982</h2>

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Terzo pilota in ordine cronologico a portare a Suzuki un titolo piloti in 500 è Franco Uncini. L’attuale membro della Safety Commission MotoGP insieme a Loris Capirossi è stato campione nel 1982, proprio dopo il connazionale Marco Lucchinelli, e sempre con la moto di Hamamatsu gestita dal team Gallina.

5 vittorie (come Lucchinelli l’anno precedente) e la certezza matematica del mondiale in Svezia nonostante il ritiro ed il terzo posto di Crosby, suo diretto rivale per il titolo in una stagione che vede Suzuki rientrare con il suo team interno pur dando le moto ufficiali a formazioni esterne.

Stesso discorso per Yamaha che seguiva le moto di Crosby e Sheene oltre a quella super ufficiale di Roberts.

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<h2>Kevin Schwantz, 1993</h2>

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Bisogna attendere 11 anni ed un texano matto come un cavallo per rivedere un pilota Suzuki sul tetto del mondo nel Motomondiale. La stagione '93 era tutta incentrata sul dualismo Schwantz-Rainey (Suzuki vs Yamaha) fino al tragico epilogo di Misano nel quale l’odierno Mr MotoAmerica ebbe il suo grave incidente restando paralizzato dalla vita in giù per aver sbattuto la schiena sul cordolo del Curvone di Misano.

4 solamente i successi di Schwantz nell’arco della stagione ma una serie di piazzamenti ed un solo ritiro, quello di Donington, quando venne "abbattuto" da Michael Doohan, gli permisero di prendersi, meritatamente, l’alloro mondiale.

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<h2>Kenny Roberts jr, 2000</h2>

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Sette anni dopo il trionfo di Schwantz, ci pensa un figlio d’arte a riportare ad Hamamatsu un titolo mondiale. E’ Kenny Roberts jr, figlio del grande Kenny Roberts a prendersi quello che fino ad oggi è stato l’ultimo trionfo mondiale per la casa giapponese.

Esattamente come 7 anni fa, 4 le vittorie di Kenny Roberts jr, un solo ritiro e tanti piazzamenti che sono valsi al pilota californiano il primo ed unico mondiale della sua carriera per 49 punti sul rookie di quell’anno, un certo Valentino Rossi.

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<h2>Joan Mir, 2020</h2>

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20 anni, tanto ha dovuto attendere la casa di Hamamatsu per vedere un suo pilota nuovamente sul tetto del Mondo. Il 2020 è stato un anno particolare, senza il campione in carica Marquez ma nel complesso Joan Mir e la Suzuki si sono rivelati i più efficaci rispetto a Ducati e Yamaha ufficiali, partite con il favore del pronostico ma mestamente naufragate in mezzo a tanti problemi.

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Con una gara ancora da disputare Joan si è aggiudicato una sola, preziosissima, vittoria a Valencia 1 ed il settimo posto finale nella gara del secondo GP di Valencia hanno regalato al maiorchino il secondo titolo in carriera - dopo quello in Moto3- il primo in MotoGP.

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